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Repubblica: «Inter, cifre importanti. Ma quella musica dopo i gol…»

La vittoria di ieri porta non solo i 3 punti ma la consapevolezza di una solidità impensabile sino a pochi mesi fa e numeri interessanti, come fa notare Repubblica: «La costruzione del 2-0 avviene per gradi, ma partendo...

Lorenzo Roca

La vittoria di ieri porta non solo i 3 punti ma la consapevolezza di una solidità impensabile sino a pochi mesi fa e numeri interessanti, come fa notare Repubblica: «La costruzione del 2-0 avviene per gradi, ma partendo comunque dall’arrocco sereno nella propria trequarti, dove la difesa si solidifica intorno a Medel, solito Ercolino sempreinpiedi che ruba, lotta e rilancia sollevando ovazioni che neppure le giocate sopraffine di Guarin e Kovacic strappano ai 30.000 spettatori presenti. Alla fine ci saranno 22 palloni recuperati: cifre un tempo impensabili, quando il centrocampo non correva. L’Inter concede un tenue possesso palla all’Atalanta, ma sa ripartire con intelligenza, facendo perno sui movimenti eccelsi di Palacio: il ritorno del Trenza è un balsamo per la fluidità della manovra offensiva. Così il primo tempo, sbirciando il taccuino, è di fatto un monologo interista, con sei occasioni da gol. Ripresa più cauta, con M’Vila e Hernanes si ristabiliscono gli equilibri e la punizione del Profeta dal limite, a 4’ dal termine, è la ciliegina. Festeggiata dalla solita mitragliata di musica a un milione di decibel che qui assorda tutti prima e dopo la gara e per la quale, prima o poi, è opportuno che intervenga qualcuno, magari il Codacons, o la forza pubblica o l’esercito, chissà».