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Repubblica: “Inter, col Napoli peggiore esibizione dell’anno. Pioli da esonerare subito…”

Andrea Della Sala

Continua a circolare il nome di Vecchi se l'avventura di Pioli dovesse finire subito

L'Inter cade anche contro il Napoli e il periodo negativo continua col Milan che, nonostante il pareggio a Crotone, si allontana e guadagna ancora un punto. La prestazione della squadra di Pioli ieri è stata insufficiente e ha subito il gioco del Napoli, ecco il commento de La Repubblica: "Inter-Napoli non è stata una vera partita di calcio, ma più che altro un imbarazzante incrocio tra chi ha gamba ancora fresca e un obiettivo da raggiungere, il secondo posto, e chi non ha più nulla da dare, nella psiche e nei muscoli, e ormai fa tenerezza o rabbia, dipende dai punti di vista. Il vero mistero, perché il calcio è spesso qualcosa di insondabile, è che finisca appena 1-0 per il Napoli, e solo per un orripilante gesto tecnico da serie Z che Nagatomo esibisce al 43’, sbucciando un rinvio facile davanti alla porta e favorendo la stoccata di Callejon. Quello rimane l’unico gol di una gara che il Napoli domina come se giocasse una partitella amichevole del giovedì, perché l’intensità è quella, visto che di fronte c’è un avversario ormai in vacanza da sé. È di gran lunga la peggiore esibizione stagionale dell’Inter, proprio a livello di approccio e di agonismo. Squadra timorosa fino al terrore, in tutti i suoi elementi, tranne Handanovic che ha messo toppe qua e là. Segno che a nulla servono i ritiri punitivi, le chiacchiere, i distintivi che alcuni “dirigenti” alla Pinetina si appuntano anche se pensano solo alla propria gloria personale, i finti proclami sull’Europa da inseguire, la visita del padrone Zhang Jindong. L’Inter è svanita, e se il suo campionato avesse ancora un senso, Stefano Pioli sarebbe da esonerare all’istante, tanto inavvertibile è ormai il suo magistero sulla squadra e sui suoi destini: ma un esonero a questo punto non risolverebbe nulla, anche se il nome di Stefano Vecchi torna a circolare.  Ma tanto di là c’era un avversario inginocchiato, incapace di costruire calcio a cominciare da Gagliardini, la cui involuzione in poche settimane (da regista formidabile che non perde mai un pallone a timido agnellino senza gambe e senza testa) potrebbe essere studiata da scienziati di vaglia".