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Il momento è cruciale, di sicuro preoccupante, si spera catartico. Anche per questo Moratti, valigie in mano, salta sul Frecciarossa che porta l’Inter a Firenze, si stringe alla squadra e a Stramaccioni, posa per una foto di gruppo, insomma c’è. Il momento è decisivo perché a Firenze arriva un’Inter nuda, priva delle sue sicurezze e dei suoi architravi: Milito su tutti, caduto giovedì e operato con successo ieri al ginocchio sinistro (lo si rivedrà in estate), poi Samuel che era il mastice della difesa e ormai manca da 40 giorni, e chissà quando tornerà (di sicuro non nel derby del 24). Inter nuda, con la meta ben lontana: ci sono altri tre mesi e si è senza centravanti, con nessun sostituto possibile. E’ dunque il momento di stringersi a coorte, e da qui il presidente in trasferta (capita di rado).
Stramaccioni prova a ostentare fiducia, ma chissà cosa pensa davvero: «Siamo tutti con Milito, lo aspettiamo. Non riesco a pensare a un’Inter senza di lui. Le nostre ambizioni non cambiano, siamo l’Inter: dovremo dare tutti qualcosa in più, anche chi prima era dietro: Alvarez e Rocchi soprattutto. Se prenderemo un attaccante svincolato? Al momento non c’è alcun prospetto». I numeri, che nel calcio vogliono dire tanto, non invogliano all’ottimismo: chi segnerà i gol che Milito (lo scorso anno ne realizzò 21, quest’anno si è fermato a 9) non può più offrire? Palacio è già a quota 16, e il suo massimo in carriera in Italia è di 21; Cassano non è goleador, e di solito nella seconda parte della stagione è meno efficace che nella prima; Rocchi è tuttora un mistero: ha giocato 141’ in 9 gare ufficiali.
L’Inter è davvero nei guai. E la Fiorentina in casa non ha mai perso contro una grande: «E’ uno scontro diretto ad alto coefficiente di difficoltà - ammette Stramaccioni - con una Fiorentina arrabbiata dopo la sconfitta di Torino, e che a differenza nostra non ha giocato tre giorni fa in coppa». Mettiamoci pure che l’Inter nelle ultime sei trasferte ha ottenuto un solo punto (4 gol all’attivo e 12 al passivo), e il quadro è completo.
Ci vorrà un’Inter superba sul piano caratteriale, prima ancora che del gioco, per sfangarla stasera: dalle risposte che offrirà, si potrà capire qualcosa in più di questa stagione ormai in salita, con la zona Champions che in simili condizioni sembra una chimera. Intanto si continua a cercare un attaccante valido, ma è chiaro che un centravanti da Inter è ben difficile trovarlo tra gli svincolati (altrimenti non sarebbero svincolati, cioè senza una squadra che li ha voluti ingaggiare). Tra tanti nomi improbabili, va a finire che il migliore è quello di Ronaldo, sì proprio il caro vecchio Ronie, che adesso è pure dimagrito di 17 chili e anche se ha smesso di giocare due anni fa (o forse da molto prima), vale più di tutti gli altri messi insieme. Siamo nel campo dei sogni, o delle favole: ma quando la realtà è così grama, o si sogna o ci si ride sopra.
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