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Repubblica – Inter impalpabile, ma ha la miglior difesa. Al momento niente sogni ma…

Simona Castellano

Il quotidiano ha commentato la partita tra Inter e Genoa.

Il quotidiano la Repubblica nell'edizione odierna analizza la prestazione dell'Inter contro il Genoa.

"Davvero uno strano animale questa Inter che si arrampica al terzo posto tra la sorpresa generale, persino quella dei suoi stessi tifosi. Gli spagnoli la definirebbero una squadra resultadista. A un occhio italiano può apparire classicamente cinica, in un modo che non è mai appartenuto alle squadre di Spalletti, mentre a un esperto di pugilato può far venire in mente Ali a Kinshasa, che prendeva cazzotti da Foreman ma rimaneva in piedi da grande incassatore, fino a tirar fuori il pugno del ko all’ottava ripresa. Prendete ieri. San Siro ospita i soliti cinquantamila (clicca qui per il dato ufficiale sugli spettatori), più di chiunque in Italia, che però nel secondo tempo iniziano a preparare una colossale fischiata. [...] Insomma sono tutti lì pronti a farsi sentire, e del resto hanno ricoperto di fischi (ampiamente meritati) Candreva all’uscita dal campo, quando accadono alcune cose. Entra ad esempio il diciannovenne francese Karamoh, che non ha paura a cercare dribbling e giocate nel giorno dell’esordio in A. [...]

È stata un’Inter impalpabile, persino Spalletti alla fine le dà come voto un 6 meno meno. Continua a muovere la palla senza efficacia e senza brio, perché ha centrocampisti di buona volontà ma di scarso genio come Vecino e Borja Valero, in più non trova ancora il trequartista dei sogni, perché anche Brozovic fallisce la prova anche se si riscatta con qualche tiro da fuori (e un palo). Il Genoa fa un figurone, come la Spal due settimane prima, ma allafine esce senza un punto, e mordendo l’erba per la rabbia. Perché questa è l’Inter di Spalletti, almeno ora.Ha cominciato a blindare la porta, perché ha incassato appena 2 gol in 6 partite, ed è la miglior difesa della A, un po’ come due anni fa con Mancini quando girò da prima in classifica alla fine del girone d’andata. E in più, anche se in cima a millantare sofferenze e apparenti inadeguatezze, nell’ultimo quarto d’ora piazza sempre il graffio e fa piangere l’avversario:ha segnato 8 dei suoi 12 gol nei minuti finali, e in quattro occasioni (Roma, Crotone, Bologna e Genoa) sono stati gol pesantissimi, che hanno cambiato o rovesciato il risultato. Nessuno per ora se la sente di sognare chissà cosa, ma i fatti sono questi. E dopo il Benevento e la sosta, sotto col derby", si legge sul quotidiano.

(Fonte: la Repubblica, Andrea Sorrentino)