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La panchina dell'Inter resta l'argomento più discusso dell'ultimo periodo, tra dichiarazioni non proprio chiare di Antonio Conte, parole di interesse da parte di Spalletti e dissidi tra Sarri e De Laurentiis. Come si legge tra le pagine di Repubblica, infatti: "Una stagione a sudare in piedi davanti alla panchina, poi a una manciata di minuti alla fine anche l'allenatore più integerrimo diventa battitore d'asta. Sul mercato, più o meno quello che è capitato a Spalletti, libero fra tre partite di firmare con chiunque per la prossima stagione, visto che di restare a Roma non ne ha alcuna voglia. Di un tandem con Sabatini all'Inter si vocifera da gennaio e lui, consapevole che le voci incrementano il potere contrattuale del desiderato, non fa nulla per negarle: "Se avessi la possibilità di lavorare di nuovo con qualcuno con cui sono stato bene, perché no?". E pure l'ex direttore sportivo della Roma nega contatti: "Non c'è stata nemmeno una telefonata".
"D'altronde, chi non vorrebbe allenare l'Inter? - continua Repubblica - Fare peggio dei predecessori è impossibile e Suning garantisce il budget per costruire una squadra da sogno, oltre a elargire stipendi fuori logica. Come 15 milioni annui offerti a conte a cui il titolo della premier non ha restituito la convenzione granitica di voler restare, a giudicare dalla dedica: "alla mia famiglia. Non è stata un'annata semplice, con moglie e figlia in Italia". A giorni l'allenatore incontrerà Abramovich, chiederà garanzie di acquisti fenomenali (Bonucci, Morata, Nainggolan) E se quello dovesse disattenderle avrebbe la chiave da usare per chiudersi la porta inglese alle spalle. Ma la coppia Sabatini-Ausilio infiamma pure le tentazioni di Sarri, blindato al Napoli da un contratto non proprio esaltante e con una clausola liberatoria solo dal primo anno".
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