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Repubblica – Inter, Monchi nega ogni contatto con la Roma per Spalletti. Conte e Sarri…

Marco Astori

L'argomento più caldo da mesi a questa parte è il futuro della panchina dell'Inter, contesa da Antonio Conte, Luciano Spalletti e, ora, anche Maurizio Sarri

La panchina dell'Inter resta l'argomento più discusso dell'ultimo periodo, tra dichiarazioni non proprio chiare di Antonio Conte, parole di interesse da parte di Spalletti e dissidi tra Sarri e De Laurentiis. Come si legge tra le pagine di Repubblica, infatti: "Una stagione a sudare in piedi davanti alla panchina, poi a una manciata di minuti alla fine anche l'allenatore più integerrimo diventa battitore d'asta. Sul mercato, più o meno quello che è capitato a Spalletti, libero fra tre partite di firmare con chiunque per la prossima stagione, visto che di restare a Roma non ne ha alcuna voglia. Di un tandem con Sabatini all'Inter si vocifera da gennaio e lui, consapevole che le voci incrementano il potere contrattuale del desiderato, non fa nulla per negarle: "Se avessi la possibilità di lavorare di nuovo con qualcuno con cui sono stato bene, perché no?". E pure l'ex direttore sportivo della Roma nega contatti: "Non c'è stata nemmeno una telefonata".

"D'altronde, chi non vorrebbe allenare l'Inter? - continua Repubblica - Fare peggio dei predecessori è impossibile e Suning garantisce il budget per costruire una squadra da sogno, oltre a elargire stipendi fuori logica. Come 15 milioni annui offerti a conte a cui il titolo della premier non ha restituito la convenzione granitica di voler restare, a giudicare dalla dedica: "alla mia famiglia. Non è stata un'annata semplice, con moglie e figlia in Italia". A giorni l'allenatore incontrerà Abramovich, chiederà garanzie di acquisti fenomenali (Bonucci, Morata, Nainggolan) E se quello dovesse disattenderle avrebbe la chiave da usare per chiudersi la porta inglese alle spalle. Ma la coppia Sabatini-Ausilio infiamma pure le tentazioni di Sarri, blindato al Napoli da un contratto non proprio esaltante e con una clausola liberatoria solo dal primo anno".