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Repubblica – L’Inter ha ritrovato la tranquillità dei forti. Questa la forza dei nerazzurri

Gianni Pampinella Redattore 
Nell'esordio stagionale in un San Siro sold out, la squadra nerazzurra ha vinto contro il Lecce di Gotti. L'analisi di Repubblica

Dopo lo stop di Genova, l'Inter riparte davanti il suo pubblico. Nell'esordio stagionale in un San Siro sold out, la squadra nerazzurra ha vinto contro il Lecce di Gotti. Repubblica analizza la prova dei nerazzurri. "In una partita vischiosa, giocata dai ventidue in campo come se l’aria calda di San Siro fosse melassa, l’Inter ha strappato la vittoria che le serviva. Di fronte si è trovata un Lecce volenteroso, ma evidentemente ancora scosso dalla tranvata presa settimana scorsa contro l’Atalanta. La squadra di Inzaghi nel suo stadio ha ritrovato la tranquillità dei forti, con cui ha dominato il campionato nella scorsa stagione. L’allenatore, dopo i due gol presi nella gara d’esordio, ha passato 96 minuti a chiedere diagonali più precise, chiusure più incisive, pressing quando serve".

"La squadra lo ha seguito ed è finita 2-0 con un gol dopo 5 minuti e l’altro nel secondo tempo, senza slanci ma senza patemi. E visto quello che succede altrove, a Castel Volturno e a Milanello soprattutto, per i nerazzurri è una buona notizia. Anche se la prova vera sarà venerdì, sempre al Meazza, contro l’Atalanta. Taremi, in campo al posto di Lautaro infortunato, è un raro esemplare di attaccante che ama condividere l’area coi compagni. Avendo quasi sempre giocato in carriera in schemi a due punte, il suo primo pensiero è passarla a Thuram o a qualsiasi maglia nerazzurra che orbiti dalle sue parti. Un atteggiamento apprezzato dai compagni, forse un po’ meno dal tecnico, che da ex attaccante preferirebbe vedere un tiro sporco rispetto a un bell’appoggio pulito".

"Nella ripresa la partita è ricominciata a ritmo dimezzato, e quando l’Inter ha dato l’impressione di potere ripetere i pasticci di Marassi, Gaspar ha goffamente placcato in area Thuram. Rigore e gol di Çalhanoglu, che non ne sbaglia uno, al punto che lo stadio comincia a esultare durante la rincorsa. In Serie A ne ha segnati 17 su 17, compresi gli anni milanisti. All’Inter, in tutte le competizioni, è a 18 su 18. Nel finale, spazio per Frattesi, che giocherebbe in qualsiasi centrocampo d’Italia, ma che all’Inter deve mostrare tutto il buono di cui è capace nell’ultima mezz’ora. E dentro anche Carlos Augusto, subito in palla, a riprova del fatto che la forza della squadra di Inzaghi è data anche – se non soprattutto – dalla profondità della rosa". 

(Repubblica)