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E' sotto gli occhi di tutti come il lavoro di Luciano Spalletti abbia completamente stravolto l'Inter rispetto all'anno scorso. Da una lotta per non entrare in Europa, alla qualificazione ormai matematica almeno all'Europa League. Ma i nerazzurri proseguono a caccia del proprio obiettivo, ovvero la Champions League, come si legge su Repubblica: "Luciano Spalletti ha terminato la sua trentaquattresima fatica con la zucca paonazza, per il caldo e per il dispetto, visto che il Chievo stava per artigliare il più assurdo dei 2- 2 al 95', ma è andata anche questa, l'impresa è ancora possibile. Il primo mini-obiettivo intanto eccolo, e non è che fosse scontato: dopo un anno di espiazione, l'Inter da ieri è sicura di essere tornata in Europa. Ora continua a inseguire il posto per la Champions, con un mantra ben chiaro: «Dobbiamo vincerle tutte», è il proclama di Luciano lo sciamano, cui è bastata un'Inter esatta al centimetro, anche se con due notevoli prestazioni di Brozovic e Rafinha, per ergersi oltre il Chievo.
Primi 45' di sofferenza con palo di Pucciarelli e tre parate di Handanovic, primi 16' della ripresa decisivi con gol di Icardi (suo unico vero segno di vita) convalidato solo dopo intervento del Var e raddoppio di Perisic su azione filante e pressoché palindroma (Rafinha- Perisic-Karamoh-Rafinha-Perisic), remi sfilati dagli scalmi troppo presto col 5-4-1, assalto del Chievo e rete di Stepinski, 5' di recupero in apnea, poi la fine, su errore sotto porta di Tomovic che però era in fuorigioco. Se andrà in Champions, l'Inter dovrà certo ringraziare Icardi e Perisic, che finora hanno firmato 37 dei 56 gol totali (Maurito con 26 eguaglia Angelillo nel 1959), ma l'uomo del destino sarà stato in ogni caso Spalletti, spesso rissoso e irascibile come Braccio di Ferro (anche ieri polemico in diretta Rai), ma carissimo ai suoi e allenatore di qualità elevata. Per la prima volta da una vita presenta un'Inter in corsa per la Champions a 4 turni dal termine, e neppure questo era scontato, grazie al suo vero capolavoro: registrare la fase difensiva (incassati appena 23 gol), come a nessuno era riuscito in questi anni grami, e portare l'Inter oltre i 70 punti, a meno di cataclismi, altro evento che non si verificava dal 2011. Lui il suo l'ha fatto, e in pieno. Ora, per battere Juve, Udinese, Sassuolo e Lazio, vorrebbe anche un piccolo aiuto dai suoi amici calciatori. Glielo devono, visto che gli devono tutto", conclude Andrea Sorrentino.
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