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Repubblica – Suning, ma quanto hai speso? Dubbi sulle cifre. Mercato top: una sola via

Francesco Parrone

Comincia l'era cinese tra brindisi e dubbi sul prezzo del club. Valutazione reale inferiore a quanto fatto filtrare. Per due sessioni di mercato niente follie

Il quotidiano La Repubblica, mette in risalto alcune cifre dell'operazione che non coincidono con la situazione reale del club: "Cin Cin, è proprio il caso di dirlo, e nasce un’altra Inter. Tutta asiatica e non più italiana, come testimonia il brindisi di Nanchino: il braccio del cinese Zhang Jindong incrocia il braccio indonesiano di Erick Thohir, mentre i due sorbiscono dai calici bollicine di incerta provenienza (tra l’altro Thohir, musulmano osservante, è ufficialmente astemio), suggellando il patto con una certa enfasi d’amore. È fatta. Con la più grande acquisizione sportiva in Europa della sua storia, la Cina entra in serie A attraverso il gruppo Suning, che rileva il 68,55% della gloriosa Internazionale, tristemente al secondo cambio di proprietario in due anni e mezzo, mentre Erick Thohir mantiene un 30% e Massimo Moratti sembra uscire di scena, ma poi vedremo.

E se all’epoca i proclami di Thohir furono blandi, effettivamente in linea con la deludente gestione che ne è seguita, stavolta Suning sembra fare sul serio. Pur nella nebbiolina dei collegamenti televisivi internazionali e con le avventurose traduzioni dal cinese all’inglese all’italiano dei discorsi ufficiali (il tutto si poteva organizzare assai meglio), Zhang Jindong invia un messaggio: «Renderemo l’Inter magnifica e più grande di quello che è». Prima il Cda poi un’assemblea a fine mese ratificheranno gli accordi, sulle cui cifre ci sono comunque molte perplessità. Suning fa filtrare di aver acquistato il 68,55% di quote per 270 milioni, il che porterebbe il club a un valore di mercato di circa 390 milioni, circa un centinaio in più di quanto fu valutato nel 2013, quando si insediò Thohir, il che sarebbe oggettivamente curioso, visto che da allora le sorti del club non sono certo migliorate, anzi. Infatti da altre fonti si apprende che quando Suning entrerà nell’Inter con un’operazione mista (in parte acquistando quote, in parte con aumento di capitale), lo farà versando molto meno, con un esborso che porterà a una valutazione totale di poco superiore ai 200 milioni di euro.

C’è poi anche il giallo dei debiti, che ammontano a 328 milioni (esclusi quelli coi fornitori): se ne farà carico Suning in toto oppure, come dice l’ad uscente Bolingbroke, solo in parte? Nel frattempo Moratti, citatissimo e ringraziatissimo da Jindong nel suo discorso di insediamento, fa gli auguri a tutti e dice: «Mi aspetto che l’Inter si rilanci». Le sue quote passeranno a Thohir e da Thohir a Suning, quindi l’ex presidente uscirà di scena, ma attenzione: entro fine ottobre potrebbe ancora esercitare una call, insomma ha l’opzione di ricomprare le sue quote, se volesse. Ne riparleremo senz’altro. Intanto i tifosi si chiedono se l’ingresso di Suning cancellerà d’un colpo le mestizie di calciomercato, aprendo la strada a investimenti faraonici. Per ora no, è giusto dirlo.

Per ora l’Inter, nelle prossime due sessioni di calciomercato, ha obiettivi ristrettissimi a causa delle sanzioni Uefa sul Ffp: deve effettuare 50 milioni di plusvalenze; deve portare il tetto degli stipendi da 85 a 75-80 milioni; deve chiudere il bilancio al 30 giugno 2017 in pareggio (quello attuale verrà chiuso a -50, -30 per le norme Uefa che escludono gli investimenti su infrastrutture e giovani).

Quindi niente spese pazze, a meno che i nuovi proprietari non rinegozino con l’Uefa alcuni aspetti cercando un nuovo patto, ma potranno farlo solo per la prossima stagione. Per questo RobertoMancini ha ancora un sacco di dubbi sul suo futuro, e sfoglia la margheritina".

(Fonte: Luca Pagni, Andrea Sorrentino, La Repubblica 07/06/16)