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"Sperava in un esito diverso Luciano Spalletti. L'Inter voleva tornare da Londra con la qualificazione conquistata e, invece, i nerazzurri si giocheranno il passaggio del turno nell'ultima giornata del girone.
"Si legge su Repubblica "Come un’inversione a U, come un ritorno agli inferi, e ad ancestrali fantasmi. A forza di pensare a strappare il puntaccio, brutto maledetto e subito, che l’avrebbe qualificata, l’Inter si è rovinata da sé, come nel peggior copione del calcio all’italiana, e ora tutto torna in discussione. Non è stata un’Inter autorevole, tutt’altro. Accorta sì, ma con un eccesso di confidenza difensiva che poteva essere pericoloso, e infatti è stato fatale, perché questa è una competizione terribile, che non perdona chi traccheggia, infatti è il torneo più bello e difficile del mondo. Fin dal via i nerazzurri sono apparsi rattrappiti più che prudenti, con Brozovic pressato e incapace di muovere il pallone con rapidità, più preoccupati di difendere il pareggio che bramosi di attaccare, insomma molto italiani, anche nell’accezione migliore, per carità, ma in Champions non conviene mai rintanarsi, non è un atteggiamento che paga. A Pochettino è bastato buttare dentro a metà ripresa Son ed Eriksen per avere gli strappi decisivi e vincere la partita, con la progressione di Sissoko (Brozovic esausto non riesce a rincorrerlo), l’assist di Alli e la stangata di Eriksen. Tutto giusto. Chi ha paura, o fa troppo il furbo, in Champions finisce arrosto".
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