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Repubblica – L’indonesiano vuole tutta l’Inter, Moratti riflette

Erick Thohir fa davvero sul serio: vuole l’Inter, non una minima parte ma proprio tutta, e l’ha detto a Massimo Moratti, guardandolo negli occhi. Tra i due c’è stato un incontro nei giorni scorsi, dopo molte settimane in cui la...

Francesco Parrone

Erick Thohir fa davvero sul serio: vuole l’Inter, non una minima parte ma proprio tutta, e l’ha detto a Massimo Moratti, guardandolo negli occhi. Tra i due c’è stato un incontro nei giorni scorsi, dopo molte settimane in cui la trattativa era stata condotta dagli studi legali sull’asse Jakarta-Milano. Erick Thohir è indonesiano, ha 43 anni, quattro figli e non è esattamente uno spiantato: è il primogenito di Teddy Thohir, che è a capo dell’Astra International, una conglomerata che fattura circa 25 miliardi di euro. Un impero su cui non tramonta mai il sole. A sua volta, Erick si occupa di alcune aziende (tra le varie attività è commissioner della Berau Coal, miniere di carbone, ed è editore di tv e giornali, tra cui Republika che è rivolto al vasto pubblico di musulmani in Indonesia) e ha una divorante passione per lo sport, soprattutto il basket: dal 2011 è proprietario dei Philadelphia 67ers, primo asiatico in Nba, e nel 2012 ha acquisito quote del Dc United, squadra di calcio di Washington. La scintilla di interesse per l’Inter gli è scattata durante la tournée dei nerazzurri a Jakarta un anno fa (migliaia di tifosi in delirio per una settimana che inseguivano i giocatori ovunque, cantando cori in perfetto italiano), e ora vuole formulare un’offerta per tutto il pacchetto azionario. Nell’incontro con Moratti si è dimostrato appassionato di sport, allegro, disponibile, interessatissimo all’Inter.

Il presidente riflette: lui cercava solo investitori, aziende disposte a entrare con una quota del 20-30% e partecipando alla costruzione dello stadio, invece si trova davanti un’offerta che lo solleverebbe da molte preoccupazioni finanziarie (i continui passivi di bilancio, e non solo quelli, sono una realtà) ma al tempo stesso lo priverebbe di un gran pezzo del suo cuore, perché iMoratti si identificano nell’Inter, e viceversa, da quasi 60 anni. Sono giorni di grandi riflessioni, anche in famiglia, come nella cena di lunedì sera a Imbersago. Prevarranno le ragioni del cuore?