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Repubblica – L’Inter dipende da Jovetic. Mancini spera per la Juve. In Nazionale…

L’Inter è Jovetic-dipendente? Alcuni segnali dicono di sì. E ne parla su Repubblica.it Andrea Sorrentino in un articolo nel quale spiega che non è un caso se nelle partite contro Fiorentina e Samp, quando l’attaccante non...

Eva A. Provenzano

L'Inter è Jovetic-dipendente? Alcuni segnali dicono di sì. E ne parla su Repubblica.it Andrea Sorrentino in un articolo nel quale spiega che non è un caso se nelle partite contro Fiorentina e Samp, quando l'attaccante non c'era per un infortunio, la squadra di Mancini ha faticato molto. "Senza di lui è tutta un'altra cosa, tutta un'altra storia. Due partite senza Jo-Jo hanno portato un solo punto, e l'inizio della prima mini-crisi stagionale. In due partite è crollata la produzione offensiva, non tanto in termini di volume di gioco (che rimane elevato perché contro l'Inter un po' tutti gli avversari tendono a difendersi e a cercare il contropiede), quanto in termini di vivacità, di pericolosità reale o potenziale. L'Inter senza di lui è più prevedibile in attacco e soffre maggiormente il contropiede avversario", si legge. 

PROBLEMI MUSCOLARI - E di sicuro Jovetic non è nuovo ai problemi muscolari. Anche quando era al City non è stata una passeggiata con gli infortuni: "Ma le visite mediche sostenute all'arrivo all'Inter avevano allontanato i dubbi. Ora questo nuovo infortunio, che sarebbe originato tra l'altro da problemi alla schiena: postura sbagliata, e di conseguenza ecco i fastidi muscolari", scrive ancora il giornalista. 

LA NAZIONALE - Il giocatore è stato comunque convocato dalla sua Nazionale e ha risposto presente, in palio c'è l'accesso agli europei nelle due gare contro Austria e Russia: il Montenegro deve vincere entrambi le partite per sperare e quindi la presenza dell'attaccante in campo è ritenuta fondamentale. Sarà ancora valutato dai medici con Mancini che spera fortemente di averlo per la Juve che è anche stavolta una partita importantissima e delicata. "Quando la patria chiama, si sa che i giocatori tendono ad ascoltarne il grido di dolore. I club vengono dopo. Anche se pagano", conclude Sorrentino.