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Repubblica – L’Inter continua la sua arrampicata. L’era Pioli è quasi trionfale…

Francesco Parrone

Il portoghese Joao Mario è decisivo contro il Palermo. Per i nerazzurri arriva la sesta vittoria consecutiva, ottava con le Coppe

Il quotidiano la Repubblicaanalizza la gara di Palermo, dove l'Inter ha espugnato il Barberacon un goal di Joao Mario"Con questa pioggia di scirocco sotto un cielo nero, gli effetti balsamici della panchina lunga aprono i polmoni e guariscono ogni malanno, almeno quanto la tenuta difensiva che è poi il vaccino supremo, la panacea. Così l’Inter dopo l’1-0 di Palermo continua ad arrampicarsi in classifica – è virtualmente quinta in attesa del recupero Bologna-Milan – e a impilare vittorie, ora è a sei consecutive come non le accadeva dal novembre 2012. Perché è diventata una squadra equilibrata e logica che prende pochissimi gol e ne sa sempre segnare, sia coi titolari sia con chi subentra. Si scopre adesso che quella nerazzurra, quasi a fari spenti, è diventata la terza difesa del campionato: nelle ultime 6 partite ha tenuto la porta intonsa in 4 occasioni.

L’era-Pioli è finora una marcia quasi trionfale: 22 punti in 9 giornate, 18 gol segnati e 9 incassati, tre dei quali tutti insieme nella disfatta di Napoli, ultimo sussulto della piccola Inter che fu. Poi c’è una panchina quasi infinita che Pioli dimostra di saper maneggiare. A Udine entra Joao Mario per Banega e dipinge l’assist per il 2-1 di Perisic, contro il Chievo Palacio ed Eder vengono esibiti nel finale e fissano la vittoria con assist e gol, col Bologna in Coppa Italia la rete decisiva arriva dal subentrato Candreva e a Palermo ecco di nuovo Joao Mario, inserito al posto del solito esitante Banega, che risolve ogni cosa: taglio in area perfetto sul cross di Candreva e l’1-0 è tutto suo, tra l’altro è a tre assist e un gol nelle ultime 4 partite. Panchina lunga vuol dire avere un campione d’Europa tra le riserve, che ha gamba sempre felicissima ed è perfetto con i suoi tagli centrali per i tanti cross che l’Inter invia in area (è la squadra che crossa di più).

Equilibrata anche con la coppia Brozovic-Gagliardini, e col ragazzo bergamasco ancora protagonista di una prova da professore del reparto coi suoi gesti bianchi e il totale controllo della situazione, l’Inter ha disposto senza problemi di un Palermo in vertiginosa caduta, ormai mollato da tutti: stadio vuoto, maggioranza di tifosi interisti e gli ultras di casa che per 90 minuti invitano Zamparini ad andarsene, mentre Corini alla fine sbotta: «Voglio dignità e orgoglio fino alla fine, anche se ci fosse l’1% di possibilità di salvarci. Devo capire se il club è con me».

In questo clima c’è stata pochissima contesa e un sostanziale recital nerazzurro, col portiere Posavec a evitare il tracollo con almeno quattro parate, e nessun tiro su Handanovic, neppure nel finale con l’Inter in 10 per un doppio giallo ad Ansaldi. Prima espulsione da interista anche per Pioli, che nell’occasione è uscito dall’area tecnica per protestare. In questa avventura interista, il tecnico ha incontrato e battuto tutte le sue ex squadre: Fiorentina, Sassuolo, Lazio, Chievo, Bologna e Palermo. Gliene manca una, si chiama Juventus e l’appuntamento è il 5 febbraio. Meglio non prendere impegni, sarà una seratina interessante".

(Fonte: Andrea Sorrentino, la Repubblica 23/01/16)