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Il quotidiano la Repubblicaanalizza la gara di Palermo, dove l'Inter ha espugnato il Barberacon un goal di Joao Mario: "Con questa pioggia di scirocco sotto un cielo nero, gli effetti balsamici della panchina lunga aprono i polmoni e guariscono ogni malanno, almeno quanto la tenuta difensiva che è poi il vaccino supremo, la panacea. Così l’Inter dopo l’1-0 di Palermo continua ad arrampicarsi in classifica – è virtualmente quinta in attesa del recupero Bologna-Milan – e a impilare vittorie, ora è a sei consecutive come non le accadeva dal novembre 2012. Perché è diventata una squadra equilibrata e logica che prende pochissimi gol e ne sa sempre segnare, sia coi titolari sia con chi subentra. Si scopre adesso che quella nerazzurra, quasi a fari spenti, è diventata la terza difesa del campionato: nelle ultime 6 partite ha tenuto la porta intonsa in 4 occasioni.
L’era-Pioli è finora una marcia quasi trionfale: 22 punti in 9 giornate, 18 gol segnati e 9 incassati, tre dei quali tutti insieme nella disfatta di Napoli, ultimo sussulto della piccola Inter che fu. Poi c’è una panchina quasi infinita che Pioli dimostra di saper maneggiare. A Udine entra Joao Mario per Banega e dipinge l’assist per il 2-1 di Perisic, contro il Chievo Palacio ed Eder vengono esibiti nel finale e fissano la vittoria con assist e gol, col Bologna in Coppa Italia la rete decisiva arriva dal subentrato Candreva e a Palermo ecco di nuovo Joao Mario, inserito al posto del solito esitante Banega, che risolve ogni cosa: taglio in area perfetto sul cross di Candreva e l’1-0 è tutto suo, tra l’altro è a tre assist e un gol nelle ultime 4 partite. Panchina lunga vuol dire avere un campione d’Europa tra le riserve, che ha gamba sempre felicissima ed è perfetto con i suoi tagli centrali per i tanti cross che l’Inter invia in area (è la squadra che crossa di più).
Equilibrata anche con la coppia Brozovic-Gagliardini, e col ragazzo bergamasco ancora protagonista di una prova da professore del reparto coi suoi gesti bianchi e il totale controllo della situazione, l’Inter ha disposto senza problemi di un Palermo in vertiginosa caduta, ormai mollato da tutti: stadio vuoto, maggioranza di tifosi interisti e gli ultras di casa che per 90 minuti invitano Zamparini ad andarsene, mentre Corini alla fine sbotta: «Voglio dignità e orgoglio fino alla fine, anche se ci fosse l’1% di possibilità di salvarci. Devo capire se il club è con me».
In questo clima c’è stata pochissima contesa e un sostanziale recital nerazzurro, col portiere Posavec a evitare il tracollo con almeno quattro parate, e nessun tiro su Handanovic, neppure nel finale con l’Inter in 10 per un doppio giallo ad Ansaldi. Prima espulsione da interista anche per Pioli, che nell’occasione è uscito dall’area tecnica per protestare. In questa avventura interista, il tecnico ha incontrato e battuto tutte le sue ex squadre: Fiorentina, Sassuolo, Lazio, Chievo, Bologna e Palermo. Gliene manca una, si chiama Juventus e l’appuntamento è il 5 febbraio. Meglio non prendere impegni, sarà una seratina interessante".
(Fonte: Andrea Sorrentino, la Repubblica 23/01/16)
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