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Repubblica – Mazzarri è teso e crea il suo fortino. Gran lavoratore ma…

Francesco Parrone

La storia è vecchia come il cucco: una squadra va bene, e riceve critiche positive; poi a un certo punto perde fragorosamente, si merita le bastonate dalla critica e i fischi dei tifosi; ma le critiche vengono vissute malissimo e si incolpano i...

La storia è vecchia come il cucco: una squadra va bene, e riceve critiche positive; poi a un certo punto perde fragorosamente, si merita le bastonate dalla critica e i fischi dei tifosi; ma le critiche vengono vissute malissimo e si incolpano i giornalisti sia delle critiche sia dei fischi. Roba antica come il mondo (del calcio). Quindi solo i più inesperti ieri si sono sorpresi nell’ascoltare un Walter Mazzarri rabbioso nei confronti dei media, alla vigilia di Fiorentina-Inter (out Guarin e Jonathan) e al termine di una settimana difficile, inaugurata dall’1-4 col Cagliari e proseguita col tenue 2-0 sul Qarabag. Il tecnico è assai teso da qualche giorno: «Non faccio sorrisi finti ai giornalisti. In passato ho visto cose nella vostra categoria che non mi sono piaciute…». E giù frecciate varie, in ordine sparso: «Zeman ha detto che l’Inter gioca con le individualità? Non ci credo. Vi conosco, mettete le parole in bocca alla gente… Il mio calcio si conosce, non gioco certo sulle individualità: mi importa relativamente che mi conosciate voi, mi interessa che mi conoscano a Coverciano. A volte sento critiche senza senso. Purtroppo alcuni critici influenzano la gente che va allo stadio. È giusto parlare in conferenza stampa per dire la nostra ai tifosi: alcuni giornalisti vedono sempre la partita a modo loro». 

Gli chiedono: lei sta creando un fortino, voi contro il mondo esterno? «Credo proprio di sì. E spero che anche i giocatori abbiano afferrato il concetto: ce ne siamo accorti alla prima difficoltà, di come ci trattano». Poi, su qualche suo labiale o fuorionda non bellissimi in cui è incappato di recente: «Purtroppo siamo spiati…». Ma è il destino di ogni uomo pubblico, dal presidente degli Stati Uniti in giù: si è sotto controllo 24 ore al giorno, anche in modo indiscreto e petulante, si vienecriticati, si è sotto il fuoco incrociato dei media. È la stampa, bellezza. D’altro canto è l’inevitabile contrappeso della notorietà e degli ingaggi milionari. Mazzarri, che è un professionista corretto, serio e gran lavoratore ma troppo sensibile alla disistima altrui, si rassereni, se può e se riesce: moltissimi vorrebbero essere criticati e “spiati”, ma guadagnando 10mila euro al giorno. C’è di peggio nella vita, su.