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Questa sera l'Inter è attesa dal Chievo e Mazzarri spera di trovare segnali di ripresa in un 2014 iniziato malissimo. La Repubblica muove critiche all'allenatore nerazzurro: «Che confusione, e quante parole. Mazzarri, già stremato dai suoi primi sette mesi nel frullatore, prova a intravedere segnali di ripresa, anche se ciò che si è visto da una settimana in qua non invoglierebbe all’ottimismo. Il momento è cruciale, perché le illusioni di fine estate hanno lasciato il campo al solito crollo di inizio inverno, e tutti all’Inter sono assaliti dall’ansia. Mazzarri in testa, che ha capito di essere finito in un angolo e ora è un leone tra le sbarre, cerca protezione nella critica, si lamenta assai in privato della squadra salvo attenuare i concetti in pubblico, ma quello che pensa si sa: ha in mano una squadra a fine ciclo, solo che non vuole prendersi le colpe di un disastro che ha rilevato, non alimentato. Così va in confusione nelle sue analisi ufficiali, come quando spiega l’eliminazione in coppa contro l’Udinese col fattore campo avverso (ma al Friuli l’altra sera c’erano seimila spettatori e pure silenziosi) o i problemi di Kovacic col fatto che non è abbastanza abile in fase difensiva (ma il ragazzino ha portato la Croazia ai Mondiali giocando in coppia centrale nel 4-4-2 con Modric, non esattamente un Gattuso). Prendiamo atto delle verità ufficiali, per ora: «Con Thohir Moratti c’è assoluta unità di intenti. Non avremo un crollo nel girone di ritorno», ma la squadra è la stessa che un anno fa crollò, quindi l’allarme è rosso».
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