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Il Milan sembra ad un punto di svolta. Yonghong Li sembra aver trovato un nuovo socio di minoranza, che entrerebbe entro il 30 giugno per poi operare la scalata al club in futuro. Scrive Repubblica:
"L’ingresso del nuovo socio verrà portato anche davanti al “processo” che l’Uefa aprirà il prossimo 19 giugno contro il Milan, non solo per le violazioni al fair play finanziario nei tre anni precedenti all’ingresso della proprietà cinese, ma anche per la mancanza di certezze sulla solidità patrimoniale di mister Li. Le preoccupazioni dell’Uefa riguardano la scadenza del prossimo 15 ottobre, quando l’uomo d’affari cinese dovrà restituire al fondo attivista Elliott i 303 milioni di euro avuti in prestito per chiudere l’operazione con Berlusconi più altri 70 tra interessi e premi vari. Al Milan sono pessimisti sul primo round all'Uefa e puntano le loro carte sul Tas di Losanna, dove una seconda udienza è prevista per la fine del mese, con una deiciosne che potrebbe essere ribaltatata in favore di una sanzione e limitazioni di mercato. A maggior ragione se verrà ufficilizzato l'ingresso di nuovi capitali con "fondi freschi": una banca d'affari milanese in questi giorni sta lavorando per concedere le garanzie finanziarie necessarie per confincere l'Uefa.
Il nuovo socio entra subito con una quota di minoranza che serve per ricapitalizzare il club. Ma tutto fa pensare che sia destinato a prendere il controllo in una fase successiva. Con Li destinato a un ruolo alla Thohir: anche l’imprenditore indonesiano che in un primo tempo aveva rilevato l’Inter da Massimo Moratti ha ancora una quota di minoranza in attesa che gli venga liquidato l’ultimo 35 per cento che ha ancora in mano, quando il valore del club nerazzurro sarà’ diventato più consistente. E ora che arriveranno i soldi della partecipazione alla Champions, quel giorno potrebbe essere più vicino. Per non uscire in perdita, anche a mister Li non rimane che questa strada".
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