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Repubblica/ Milan-Inter 2-0, Kondo e Ibra ed è 4-0. Ma Thohir dà  50 mln a Mancio e lui 30 nomi

È solo il 14 giugno, ma Milan–Inter è già sul 2-0. E altri gol potrebbero arrivare neiprossimi giorni. Geoffrey Kondogbia rischia di essere il terzo. Zlatan Ibrahimovic il quarto. Per ora va così. Milan scatenato, Galliani in giro per...

Francesco Parrone

È solo il 14 giugno, ma Milan-Inter è già sul 2-0. E altri gol potrebbero arrivare neiprossimi giorni. Geoffrey Kondogbia rischia di essere il terzo. Zlatan Ibrahimovic il quarto. Per ora va così. Milan scatenato, Galliani in giro per l’Europa a piazzare colpi mentre l’ Inter è al palo, anzi, peggio, prende porte in faccia, col povero Mancio che da mesi scarica la batteria del telefonino per contattare giocatori e quelli alla fine: «Grazie, scusa, ma proprio non posso ». Mancano due mesi e mezzo alla fine del mercato e insomma la partita è ancora tutta da vivere, ma la partenza milanista è stata folgorante. Che sia per merito della potenza di Mr Bee o del controverso fondo Doyen, o del combinato disposto dei due, sta di fatto che il Milan avrebbe stanziato 100 milioni per il mercato e ha cominciato a menare fendenti con l’ingaggio di Mihajlovic, e la cosa è già stata vissuta come un colpaccio, anche se finora le più importanti avventure in panchina di Sinisa, con Fiorentina e Serbia, non erano state un successone.

Il secondo botto è stato l’acquisto di Jackson Martinez dal Porto per 35milioni. La trattativa col Monaco per Kondogbia pare avanzata e si discute sulla base di 30 milioncini, mentre Ibrahimovic ha avviato il solito minuetto di dichiarazioni di quando ha deciso di andarsene da un club: «Qui al Psg sto bene e ho un altro anno di contratto, ma chissà…», infatti il suo manager Mino Raiola è dato in viaggio verso paesi lontani, dalle parti del Golfo Persico, per fare due chiacchiere con la proprietà del Psg. La sensazione è che siano rose, e che fioriranno: Ibra stufo marcio della Francia e Cavani sicurissimo di rimanere al Psg sono due notizie che radiomercato dà per certe, quindi basta trarre le conclusioni del caso. Dall’altra parte, Mancini ha avviato colloqui e trattative fin da gennaio eppure ancora non vede la luce. I fondi ci sarebbero anche: Thohir avrebbe sbloccato una cinquantina di milioni per il mercato, cui si aggiungono quelli da reinvestire in caso di cessioni illustri. Ma i “no” sono stati già tanti, e frustranti: Dybala era praticamente già preso, poi il giocatore e i suoi manager hanno preferito la Juventus; Yaya Touré ha illuso Mancini, poi ha preferito rimanere a Manchester; Toulalan e Reina si sono prima convinti, poi non più. E adesso è dura, perché il mercato internazionale sa che l’Inter ha fretta quindi è in una posizione non certo di forza,e la paga ogni giorno.

Si prova con Chicharito Hernandez e Allan, per esempio. O col bravo Perisic, croato imprevedibile anche a se stesso che però quando è in giornata fa cose fantastiche. Mancini ha tirato giù una lista di una trentina di giocatori (e approssimiamo per difetto) e attende buone notizie, ma è fin troppo chiaro che i malumori crescono, montano, e le chiacchiere idem: c’è già chi dice che il Mancio sia seccatissimo e mediti di sbatterla lui, la porta, ma è presto per dirlo, e le cose non stanno ancora così. Però alcuni fatti sono già sicuri: i 5-6 giocatori chiesti da Mancini non arriveranno certo tutti per l’inizio del ritiro (3 luglio), anzi, tutt’altro, ci vorrà pazienza e attese fino ad agosto inoltrato; al momento, praticamente tutta la rosa è sul mercato, Icardi escluso e il capitano Ranocchia compreso, perché se ci sono occasioni per far cassa ben vengano, dato che il Mancio non ritiene indispensabile quasi nessuno; continuano le voci su una dirigenza interista divisa tra nuovi e vecchi manager, con la possibilità di qualche ulteriore ribaltone estivo. Insomma si viaggia un po’ a vista, e non è uno splendido scenario.