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Repubblica – Moratti commosso, ecco cosa ha detto alla squadra…

Francesco Parrone

Non è stato il Giuramento della Pallacorda ma solo il Discorso della Palestra, eppure a suo modo si è trattato di un piccolo evento storico. Ieri, 21 settembre 2013, intorno all’ora di pranzo, Massimo Moratti ha radunato gli stati generali...

Non è stato il Giuramento della Pallacorda ma solo il Discorso della Palestra, eppure a suo modo si è trattato di un piccolo evento storico. Ieri, 21 settembre 2013, intorno all’ora di pranzo, Massimo Moratti ha radunato gli stati generali dell’Inter (dirigenti, staff tecnico e giocatori) in una sala della palestra di Appiano Gentile e ha comunicato ufficialmente che sta per cedere la maggioranza delle quote del club a Erick Thohir. Quindici minuti di discorso, un filo di emozione chiaramente percepibile, eppure parole che hanno dato la carica a tutto il gruppo, secondo quello che è trapelato.

«L’accordo con gli imprenditori indonesiani non è ancora concluso – il senso del discorso – e ci vorrà ancora del tempo per completare gli accordi, ma le cose stanno per cambiare. Ho conosciuto i nuovi soci, entreranno per fare il bene dell’Inter: li ho voluti coinvolgere per rilanciare le nostre sfide in campo internazionale, ma state certi che non vi abbandonerò. Io e la mia famiglia rimarremo nel club, rimarremo al vostro fianco con la passione di sempre. Vorrei che foste tranquilli perché l’Inter va avanti. Continuate così, con l’attaccamento alla maglia che ho visto in questo ultimo periodo, e vedrete che ci toglieremo ancora delle soddisfazioni tutti insieme».

Moratti era salito alla Pinetina insieme al dirigente Stefano Filucchi per assistere all’allenamento di rifinitura prima di Sassuolo-Inter, al termine del quale è stato visto chiacchierare a lungo – e abbracciato – col capitano di sempre Zanetti, poi col capitano in campo Cambiasso. A seguire il discorso alla squadra e infine il pranzo, che pare si sia svolto in un clima di grande entusiasmo perché le parole del presidente avevano rincuorato tutti. Anche Walter Mazzarri, che però da uomo ferocemente ancorato alle cose di campo preferisce non immischiarsi troppo nella faccenda: «La vivo come deve fare un allenatore, lavorando sul campo e senza pensare a cose che non posso controllare. Se Moratti ha preso certe decisioni l’ha fatto per il bene dell’Inter, visto che il calcio sta cambiando, e noi dobbiamo accettarlo. Il presidente ci ha offerto incoraggiamento e grande serenità, ci ha spronato a dare tutto per la maglia e ovviamente ci ha parlato del prossimo avversario, il Sassuolo, che come tutti gli avversari abbordabili sulla carta sarà invece temibile. Cosa penso di Thohir? Ma che ne so…leggo i giornali come tutti, ma adesso ho cose più importanti a cui pensare, cioè la prossima partita».

Che avvia un ciclo di quattro gare da qui alla sosta (poi Fiorentina, Cagliari e Roma) in cui si capirà meglio di che pasta è fatta questa Inter: «I complimenti dopo la Juve mi hanno fatto piacere, sarei bugiardo a dire il contrario, ma saranno le prossime partite a dire se abbiamo preso la strada giusta». Contro il Sassuolo, che è a quota 0 («Ma ha raccolto meno di quanto meritava», ammonisce Walterone), e si gioca a Reggio Emilia. Giorgio Squinzi, il presidente degli emiliani(e tifoso milanista) scherza: «Sono curioso di vedere se verrà Thohir o Moratti». La seconda che ha detto: contrariamente alle abitudini, Moratti è intenzionato a piombare a Reggio.