- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
La partita più importante dell’Inter oggi inizierà a metà mattina nella Sala dei trofei della sede di Corso Vittorio Emanuele, dieci ore prima del calcio d’inizio del posticipo con la Fiorentina a San Siro. Massimo Moratti ha convocato tutti i dipendenti del club nerazzurro alle 11. Per il presidente sarà il secondo discorso sul cambio di proprietà dopo quello alla squadra prima della trasferta di Reggio Emilia col Sassuolo. Il senso sarà simile: la svolta epocale della cessione all’indonesiano Erick Thohir è a un passo, ma il petroliere italiano resterà per garantire la continuità con lo stile degli ultimi diciotto anni di gestione. Anche la preoccupazione per la sorte di tante delle persone che si troverà di fronte questa mattina ha ispirato le decisioni di Moratti nelle fasi più calde della trattativa.
Non a caso Thohir non sembra intenzionato a fare rivoluzioni. Le modifiche più importanti consisteranno nell’introduzione di un manager finanziario (Thomas W. Shreve) e in un ricambio alla guida del mercato con Leonardo molto vicino al ritorno. «Saremo due gruppi a sostegno della società, non uno che arriva e l’altro che se ne va. Questa cosa piace sia a me che a Thohir», conferma Moratti al termine del cda Saras. Lunedì è in programma l’omologa riunione dell’Inter nella quale potrebbe arrivare una comunicazione ufficiale ai consiglieri. «Servirà a chiarire l’evoluzione della vicenda», spiegaMoratti felice per la richiesta di restare presidente avanzata da Thohir: «C’è tempo per pensarci, questo dimostra il suo atteggiamento amichevole».
Da Giacarta arrivano le parole al miele del nuovo socio: «La trattativa sta andando avanti in maniera positiva – commenta il tycoon – la società Inter è già forte, Moratti in questi anni ha costruito qualcosa di incredibile. Vengo per aiutare e far crescere questo club. Lo faccio anche per calcolo economico, altrimenti non sarebbe un’impresa a nome mio».
Walter Mazzarri non può lasciarsi distrarre da questi discorsi ed è convinto di aver trovato l’assetto giusto (l’ex Andrea Stramaccioni ieri ha ottenuto il master da allenatore a Coverciano): «Non vedo perché dovrei cambiare con la Fiorentina. Mi sembra la partita meno indicata per farlo. Comunque le sostituzioni sono fondamentali. Non facciamo più il calcio dei tempi della guerra quando c’erano solo undici titolari. Milito? Non ha ancora i 90’ nelle gambe», dice in conferenza stampa in un orario scelto per aspettare come d’abitudine le dichiarazioni dell’avversario. In questo caso si tratta di Vincenzo Montella, allenato da Mazzarri alla Sampdoria. «Si vedeva che aveva un bel caratterino. Non voleva andare in panchinaneanche quando aveva male al ginocchio».
L’allievo si diverte: «Non dico come penso di fermare l'Inter, non voglio dare vantaggi a Mazzarri che sta attento anche alle parole. Mi piace stuzzicarlo visto che abbiamo un rapporto di lunghissima data». Senza Gomez, l’attacco viola sarà guidato da Giuseppe Rossi: «È un campione, l’ho sempre voluto – rivela Mazzarri – la Fiorentina ha fatto bene a investire su di lui quando non stava bene».
© RIPRODUZIONE RISERVATA