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Terremoto a Milano. È ribaltone per entrambe, Inter e Milan, nonostante i verdetti opposti emessi dal campionato. Via sicuroStramaccioni, e si può capire; via (forse) Allegri, e si capisce molto meno, infatti Galliani tenta - disperatamente - di far cambiare idea a Berlusconi. È giallo per un comunicato del presidente del Milan, letto al “Processo” di Biscardi e che annuncia una rivoluzione totale: «Ho predisposto già da domani (oggi, ndr) un riassetto completo dei quadri tecnici e anche, se ci fosse bisogno, una più efficiente e completa riorganizzazione societaria».
Come dire: Allegri liquidato e, a sorpresa, ridimensionato il ruolo di Galliani, con conseguente “promozione” per la figlia Barbara. Nel presunto comunicato, Berlusconi scrive anche che il merito del terzo posto è suo: «Alla fine del disastroso girone d’andata, prima di Napoli-Milan, ho convocato i dirigenti e l’allenatore del mio Milan: ho detto chiaramente che bisognava capovolgere la situazione e ho specificato come schierare la squadra in campo. I risultati di questa metamorfosi, modestia aparte, si sono visti già a Napoli e siamo passati dalla zona retrocessione al terzo posto».
Alle 22.30 la smentita di Berlusconi: «Né dichiarazioni né comunicati sul Milan». Erano confidenze fatte a Biscardi, pare: un caos micidiale. Se davvero Allegri verrà silurato, il favorito per la successione è Seedorf, stimatissimo da Berlusconi e inviso a Galliani. Alternative: Inzaghi, Van Basten e Donadoni. Nel pomeriggio, l’adrossonero aveva lasciato tutto in sospeso: «Parlerò domani con Allegri, voglio capire cosa vuole fare e poi con Berlusconi prenderemo delle decisioni».
Di sicuro ha una logica la scelta di Moratti: chiuso il (mini) ciclo Stramaccioni. Il presidente dell’Inter aveva confermato il tecnico la scorsa settimana, ma dopo l’ennesima sconfitta ha detto basta: impossibile andare avanti con un fardello di 21 ko stagionali e 81 gol subiti in 56 partite (in campionato solo il Pescara ha fatto peggio). Così si è chiuso in casa, Moratti, a sbollire la rabbia e riflettere: momento nero, decisamente. Perfino i potenziali soci indonesiani si stanno defilando. È l’ora delle scelte definitive: la prima, sostituire Stramaccioni. «Se mi confermano e poi mi cacciano nel giro di quattro giorni, batto un altro record», diceva sabato.
L’ha battuto. Arriverà Walter Mazzarri, pronto a firmare un contratto triennale da 3 milioni a stagione: venerdì l’allenatore livornese aveva respinto la proposta della Roma, ha deciso di legarsi all’Inter. L’alternativa a sorpresa è Mancini, tuttora stimato da Moratti. D’altronde finché non ci sono gli annunci ufficiali, in questo pandemonio tutto è possibile. E Allegri? Incontrerà domani Galliani, che proverà a trattenerlo, ma la soluzione per il futuro è la Roma. Baldini gli ha proposto un triennale da 2,7 milioni più i premi. Una volta ottenuta la buonuscita dal Milan (lui non si dimette di certo), firmerà con i giallorossi. Ci sarebbe anche il Napoli, in realtà, ma ormai De Laurentiis sta per chiudere con Benitez: positivo l’incontro tra i due, ieri a Londra. Allo spagnolo offerto un contratto fino al 2016 da 3,2 milioni netti all’anno.
Sempre a Londra, contatti con il City per Cavani: il club di Manchester sarebbe disposto a versare la clausola da 63 milioni. Erail sogno di Mancini, che potrebbe consolarsi con Ibra al Psg. In un terremoto così, la Juve si gode la serenità del vincitore.
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