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L'Inter ha temporaneamente sospeso Radja Nainggolan per i reiterati ritardi. Più ombre che luci per il Ninja in questa prima parte di avventura in nerazzurro.
"È presto per decretare questo o quel fallimento, siamo ancora a metà stagione, ma di sicuro finora Nainggolan è stata una fragorosa delusione. Le sue debolezze non sono diventate una forza, come sperava Spalletti che pure lo conosce benissimo e aveva fatto di tutto per averlo, nemmeno all’Inter, nemmeno con quello stipendio da 4 milioni all’anno che gli versano. Del resto quella di provare a far diventare buoni gli incorreggibili è un’idea romantica e umanissima, ma spesso, anzi sempre, coi calciatori si fallisce. Quindi il club ha deciso che era ora di finirla, di cambiare passo e anche modo di comunicare. Negli anni passati si chiudevano occhi sui ritardi o su altre intemperanze, o si celavano le notizie spiacevoli. Il nuovo corso di Marotta, ma anche quello degli Zhang, prevede invece che chi si comporta male, o non rispetta le regole del gruppo, prende la lavata di capo, la multa, le sanzioni, e anche un po’ di gogna pubblica, che come deterrente funziona spesso. È la nuova Inter, Marotta è qui anche per quello. La vicenda, è ovvio, colpisce anche Spalletti, il mentore di Nainggolan e in qualche modo il responsabile dei suoi comportamenti, in un momento difficilissimo per il tecnico: ora anche lui ha bisogno di aiuto dal club, col Napoli alle porte e un inverno freddo freddo che si annuncia. Salvate il soldato Luciano, a questo punto, sennò si fa durissima", riporta Repubblica.
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