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Repubblica: «Napoli canta ma l’Inter ha fiducia per il futuro. Nerazzurri di granito»

Bastano 64 secondi a Higuain per tassellare la vittoria contro l’Inter, per il Napoli la strada è subito in discesa. Repubblica commenta così la sfida: «La partita è sui binari graditi al Napoli e costringe l’Inter a uscire, il...

Lorenzo Roca

Bastano 64 secondi a Higuain per tassellare la vittoria contro l'Inter, per il Napoli la strada è subito in discesa. Repubblica commenta così la sfida: «La partita è sui binari graditi al Napoli e costringe l’Inter a uscire, il che a Mancini non andrebbe, non dopo un minuto. La sua quattordicesima formazione in 14 gare è quasi la fotocopia di quella che piegò la Roma, solo con Icardi al posto di Jovetic, per un 4-5-1 di attesa e ripartenze sulle fasce. Atteggiamento che comunque l’Inter mantiene e che serve a sporcare le linee di passaggio del Napoli, che se ne duole e batte in testa come mai prima. L’Inter sa come imbruttire gli avversari. Ma se il piano difensivo interista tutto sommato funziona (Higuain escluso), non si incastrano i movimenti offensivi: Icardi aiuta poco, come i terzini che rimangono frenati a protezione, così anche se gli ospiti tengono il campo con autorità e rischiano nulla, neppure impensieriscono Reina, nonostante un destro a lato di Perisic (40’) che è l’unica vera occasione. Poi l’altro evento decisivo: Nagatomo, ammonito 9’ prima, entra scomposto su Allan, non è un fallo chiaro ma per Orsato è seconda ammonizione e Inter in 10. Nella ripresa c’è Telles per Icardi e Ljajic centravanti: sarà il migliore insieme a Brozovic. Napoli ora più in controllo ma senza lampi, fino al raddoppio di Higuain. Finita? Macché. L’Inter si dimostra di granito, gli strappi di Ljajic, Perisic e ora anche Biabiany terrorizzano il Napoli, finché Ljajic timbra il 2-1 con un sinistro radente. E l’ultimo quarto d’ora è meraviglioso, con assalti e controassalti, Handanovic mostruoso su Higuain (44’) fino ai pali nel recupero. Legno e frustrazione per l’Inter, ma fiducia per il futuro. Però ora è Napoli a cantare».