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Repubblica ricostruisce oggi alcuni retroscena importanti legati ad Antonio Conte. Importanti per le sue scelte e per la sua carriera. Prima di dire sì alla Nazionale incontrò il presidente Nasser Al-Khelaifi, che lo invitò a Parigi per una visita esplorativa senza però chiudere il colpo. Nel giugno 2014 aveva ragginto un accordo con il Milan (si parla di proposta irrinunciabile) ma alla fine non si sentì di "tradire". Oggi Galliani lo ritiene più complicato. Non solo Psg e Milan. Scrive repubblica: "Un paio di mesi fa, aveva alzato la cornetta del telefono per rispondere alla chiamata della sua antica rivale: la Roma. Nei mesi più neri della gestione Garcia i manager giallorossi avevano iniziato a guardarsi intorno. E tra un dvd di Bielsa, una visita al tedesco Roger Schmidt e un sondaggio per capire cosa avesse intenzione di fare Jürgen Klopp, a Trigoria era venuto in mente — concretamente — anche il nome di Conte. Un colloquio informale, con la scusa di parlare dei romanisti in nazionale, il pretesto per chiedere al tecnico salentino se il legame con l’azzurro fosse indissolubile o se esistesse il margine per un avvicinamento. In quell’occasione Conte non chiuse la porta, spiegando però che, per allenare la Roma, avrebbe voluto l’autonomia di poter fare a meno di Totti e De Rossi. Il discorso morì lì." Conte rimane in cima alla lista delle preferenze francesi. Ora è solo da capire se i campioni di Francia avranno la pazienza di aspettare i rinvii a giudizio della procura di Cremona.
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