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Repubblica – Nessuna follia per Mazzarri, anche Guarin tra i cedibili

Un enorme lavoro di ricostruzione, tecnica e psicologica, oltre a un drastico sfoltimento della rosa, attende Walter Mazzarri. Il nuovo allenatore dell’Inter per ora è seduto su un mucchio di stramacerie fumanti, eredità di una stagione...

Francesco Parrone

Un enorme lavoro di ricostruzione, tecnica e psicologica, oltre a un drastico sfoltimento della rosa, attende Walter Mazzarri. Ilnuovo allenatore dell’Inter per ora è seduto su un mucchio di stramacerie fumanti, eredità di una stagione maledetta in cui tutti hanno avuto responsabilità: gli errori sono iniziati con lo scambio Cassano-Pazzini ad agosto (voluto da Stramaccioni) e sonoandati avanti tra l’incerta gestione del tecnico e i comportamenti fin troppo superficiali di qualche atleta, mentre il club lasciava l’allenatore in balia di vecchi bucanieri più scafati di lui. Ma Strama ormai è il passato (anche se ci saranno strascichi quando si discuterà delle spettanze: il club si è molto irrigidito), mentre il presente e il futuro è Mazzarri. Che ha avviato il lavoro in un colloquio con Branca due giorni fa, nei prossimi giorni salirà alla Pinetina per prendere visione delle strutture, avrà al suo fianco il vice Nicolò Frustalupi (figlio del grande Mario, centrocampista dell’Inter anni Settanta e campione d’Italia con la Lazio ‘74) e quasi tutto lo staff che aveva al Napoli.

Dove intanto ieri Aurelio De Laurentiis ha ufficializzato con un tweet l’arrivo di Rafa Benitez, ex allenatore del Chelsea: «Un leader». Mazzarri farà giocare l’Inter col prediletto 3-5-2, come ha confermato ricevendo ad Amalfi il premio di Football Leader: «Resta un modulo attuale, finché funziona va bene così». Ma prima bisognerà sfoltire la rosa: al momento la prima squadra dell’Inter è formata da 30 giocatori, che coi cinque arrivi già previsti (IcardiCampagnaro, Andreolli, Botta Laxalt) diventeranno 35. Una squadra che non giocherà le coppe non può permettersi un simile affollamento: sono necessarie una decina di cessioni. Tra i cedibili potrebbe non esserci Cassano: l’arrivo di Mazzarri, che ha già allenato Totò a Genova (con alterne fortune, diciamo così) e col quale condivide il manager (Bozzo, ormai un dirigente aggiunto del club), cambia gli scenari.

Per il resto, con una situazione economica che non consente botti sul mercato, il vero grande acquisto dell’Inter è Mazzarri: Moratti si augura che il tecnico porti mentalità, spirito ruggente ed esperienza. Le prime settimane saranno determinanti: se il presidente entrerà subito in sintonia con lui, accontenterà il tecnico sul mercato, altrimenti nisba. Per ora le richieste riguarderebbero esterni alla Basta o alla Zuniga (improbabile che il Napoli molli Maggio), mentre Branca continua a lavorare su Paulinho. Ma per arrivare al brasiliano è necessaria qualche cessione eccellente: Guarin, più di Handanovic, sembra cedibile. Tutto può accadere anche in società: gli indonesiani della Berau Coal non sono intenzionati ad accontentarsi di quote di minoranza, vogliono l’intero pacchetto. Per Moratti l’Inter è un gran pezzo di cuore e per questo vacilla, riflette, ancora vacilla e ancora riflette. Sarà un’estate lunga, e la fine non è affatto nota.