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L'edizione odierna de "La Repubblica" parla dell'anticipo serale tra Inter e Sampdoria. Una gara particolare sotto tanti punti di vista: i nerazzurri attraversano un momento molto delicato e dagli spalti ci saranno due leggende (Mourinho e Ronaldo) ad osservare lo svolgimento dei 90 minuti di gioco:
"Non arriva trionfante su un bianco destriero perché è assai scornato anche lui: sono passati due mesi da un esonero che ancora brucia, la futura panchina del Manchester United è solo sullo sfondo. Ma intanto arriva invitato da Massimo Moratti. José Mourinho torna torna a San Siro per una gara dell’Inter 5 anni e 9 mesi dopo la sua ultima apparizione nel Tempio (Inter-Chievo 4-3 il 9 maggio 2010), e desta sensazione, ma pure un certo fastidio. Ancora prima di sbarcare (stamattina, poi rientrerà a Londra in nottata) ci comunica una notizia di cui peraltro eravamo già sicurissimi (non torno ad allenare l’Inter) e punta sulla solita mozione degli affetti: “Due settimane fa abbiamo concordato con Moratti di vederci a pranzo. Poi andremo a San Siro portandoci con noi lo spirito interista, con la speranza di veder vincere l’Inter”.
"Certo, tutta l’Inter si augura che la presenza in tribuna degli antichi eroi (ci sarà anche Ronaldo) provochi una benefica congiunzione astrale che conduca alla vittoria sulla Samp. Ma è evidente che Mourinho piombi a San Siro nel momento più delicato di Mancini, che da un mese pare aver perso il controllo della squadra e che nel 2008, non dimentichiamolo, fu esonerato proprio in favore di Mourinho. E se stasera l’Inter, dopo giorni di ritiro per riordinare le idee, andasse in difficoltà come e è successo spesso di recente, che ambientino si creerebbe? Quale reazione nel pubblico, con Mou e il fenomeno in tribuna? Quali rischi sulla squadra e su Mancini? Infatti, anche se all’Inter non si commenta la cosa, ve lo diciamo noi: nessuno, sapendo di Mourinho qui, ha fatto salti di gioia. Neppure Mancini".
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