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Il quotidiano la Repubblica nell'edizione odierna analizza i gol dei principali bomber di serie A, soffermandosi su Mauro Icardi.
"Una decina d’anni fa un certo Hernan Crespo, dopo aver realizzato il gol decisivo per l’ennesima vittoria della sua Inter, rispondeva seccato a un giornalista che gli chiedeva se non dovesse segnare di più: «I gol non si contano, si pesano». Dieci anni dopo la maglia dell’Inter indossata dall’argentino è finita sulle spalle di un ragazzo di Rosario che pare l’incarnazione di quella massima. A pesarli, i gol di Mauro Icardi sono macigni: in campionato il numero 9 ne ha realizzati 14, reti che hanno portato all’Inter non meno di 13 punti. Più di quelli che sono state capaci di raccogliere Pescara, Crotone e Palermo, le ultime tre della classifica. Finisse oggi il campionato, Icardi si salverebbe pure da solo: un paradosso, certo, ma calcolatrice alla mano, se ai risultati raccolti dalla squadra di de Boer prima e Pioli poi togliessero i gol del suo centravanti, precipiterebbe fino al diciassettesimo posto in classifica, insieme al Sassuolo, con cordialissimi saluti ai propositi di rimontare la zona Europa League. Addirittura sei partite dell’Inter sarebbero finite in modo diverso se Maurito fosse rimasto a casa con la moglie Wanda anziché allacciarsi le scarpe e mettersi a far gol. In tutta Europa non c’è un giocatore che abbia portato tanti punti alla sua squadra. Soltanto in tre si avvicinano al capocannoniere interista: Aubameyang, Diego Costa e Dzeko", si legge sul quotidiano.
(Fonte: la Repubblica)
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