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Repubblica – Strama si affida alla sua Primavera. Con Moratti asse forte…

I giovani della Primavera avevano accompagnato Andrea Stramaccioni alla guida della prima squadra un anno fa grazie al successo nella Champions League Under 19. Adesso i baby più promettenti dell’Inter sono la riserva alla quale...

Francesco Parrone

I giovani della Primavera avevano accompagnato Andrea Stramaccioni alla guida della prima squadra un anno fa grazie al successo nella Champions League Under 19. Adesso i baby più promettenti dell’Inter sono la riserva alla quale affidarsi nel momento più difficile del tecnico romano sulla panchina nerazzurra. Sono ben sei i ragazzi del vivaio convocati per la partita di oggi alle 12.30 contro il Parma a San SiroPasa, Ferrara, Benassi, BelloniGarritano e Forte (Belloni ha anche segnato il gol dell’1-0 ieri in Primavera al Bologna).

È il rimedio necessario a questa settimana che ha ulteriormente decimato la rosa: fuori in pochi giorni Cambiasso, Guarin e Nagatomo a rendere ancora più amara l’eliminazione dalla Coppa Italia dopo la sconfitta casalinga nella semifinale di ritornocon la Roma. I rientri di Palacio e Cassano non sono «imminenti», secondo Stramaccioni.

E così tocca ai 18enni, capeggiati da Benassi che è la realtà più bella di questo gruppo. L’allenatore allarga ulteriormente lo sguardo sull’orizzonte: «Duncan e Longo sono pronti per essere inseriti in organico per la prossima stagione», dicefacendo riferimento ai giocatori in prestito a Livorno ed Espanyol. E all’Atalanta sta dando segnali positivi il croato Livaja. Sono già di fatto da considerare tra i nuovi Andreolli, BottaCampagnaro, Icardi e Laxalt.

Ma l’allenatore nerazzurro parla anche di nomi che il club sta seguendo a fari spenti: i papabili sono Alexis Sanchez, Diamanti,Ibarbo e Nainggolan. E magari qualche altro Kovacic, il rinforzo arrivato a gennaio e già considerato il perno del centrocampo. Di sicuro sarà ancora più radicale la strada del ricambio generazionale. 

Stramaccioni affronta con decisione il capitolo relativo al suo futuro: «Fino a quando siamo stati al completo, abbiamobattuto le prime quattro della classifica. Nemmeno la Juventus finora ci è riuscita. Dopo la vittoria sul Napoli a dicembre, qualcuno mi aveva definito lo “Special two”, adesso sembra che io non possa stare in Serie A. Non ho mai creduto nemmenoper un attimo alla prima definizione, ma non penso nemmeno di essere scarsissimo. Sono fermamente convinto di restare all’Inter».

L’asse con Massimo Moratti resta forte, sia a livello personale che nella condivisione delle strategie utili a invertire la rotta, come conferma la vista di ieri del proprietario nerazzurro, andato a cena con la squadra alla Pinetina: «Il denominatore comune con il presidente è la voglia di riportare in alto l’Inter. Non mi sono mai sentito lasciato solo dalla società. È giusto che io metta la faccia, ma siamo tutti sulla stessa barca».

Nel breve periodo, a partire dalla partita di oggi col Parma, la squadra cercherà di trovare i punti che possono garantire laqualificazione all’Europa League perché, come dice Stramaccioni, «è importante essere nelle coppe europee». E c’è ancheun obiettivo più immediato: tornare alla vittoria casalinga in campionato a oltre due mesi dall’ultima volta, il 3-1 col Chievo del 10 febbraio.