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Nonostante la sconfitta l'Inter ha giocato un buon primo tempo come rileva Repubblica: «Pur tra varie difficoltà nello sviluppare una fluidità di gioco decente, poi una ripresa sconcertante, senza idee né furia, e intanto il Genoa che guadagna fiducia, poi campo, poi occasioni, infine piazza l’1-0 in mischia con De Maio e addio partita, addio terzo posto, addio estate serena, forse è meglio se riparliamo bene di tutto, grazie. Nerazzurri in controllo apparente con la loro cerniera di pitbull e manovra affidata alle tre mezze punte dietro Icardi, ma Gasperini è un vecchio drago nel blindare le fasce e con i suoi interscambi sugli assi Ansaldi-Laxalt e Silva-Suso riesce a soffocare i portatori di palla: Brozovic è in serata negativa fin dal primo istante e non riemergerà mai, Perisic non ha spazio per le sue volate palla al piede ma è pericoloso di testa, e in mischia, due volte. Chi si sbatte davvero e produce cose è Palacio, zampillante come nei giorni felici, nella fase centrale della gara il Genoa capisce di poter guardare negli occhi l’avversario. Prima cominciando ad appoggiarsi a Pavoletti sul finire del tempo, poi facendo mastice in copertura a inizio ripresa per lanciarsi in contropiede sempre più convinti, mentre l’Inter si flette. Primo tocco di testa di Munoz sul mucchio, secondo di Tachtsidis su Icardi, sul secondo palo Telles dorme e Di Maio insacca da due metri. Reazione furente e tardiva, ultima occasione per Eder al 92’ (sinistro a lato) a testimoniare che non di acquisto sensatissimo si trattò, fischio finale dell’ottimo Irrati e sipario. Per le cose serie, ripassare».
(repubblica)
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