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Sulle colonne della sua edizione odierna, Repubblica traccia un quadro dell'impero di Suning a Nanchino, dove si è allenata l'Inter nella giornata di ieri. I nerazzurri, infatti, dopo la visita al quartier generale di Zhang Jindong, hanno usufruito delle strutture dei "cugini" dello Jiangsu. Il piatto forte, però, si è avuto a tavola, quando Zhang sr e jr hanno parlato con i dirigenti nerazzurri e con Conte soprattutto di mercato. Ecco quanto scrive il quotidiano:
"Se solo l’Inter potesse godersi fino in fondo tutto il bendidio di Suning, non starebbe a spulciare tra i conti le possibilità di un acquisto né passerebbe un pomeriggio (uno?) a convincere Conte che nel mercato non si fa cosa si vuole, ma ciò che si può. Il quartier generale di Suning, a nord del centro di Nanchino, è quasi una città a sé, con
gli edifici moderni sfavillanti di vetro e luci, l’albergo di proprietà del signor Zhang dove l’Inter ha messo
le tende, le fontane con i giochi d’acqua, due inspiegabili mulini a vento finti e l’impeccabile centro sportivo dello Jiangsu, il club cinese di Suning, dove la squadra s’è allenata. La villa di papà Zhang sta a una decina di minuti d’auto, defilata e lussuosamente discreta. Lì ieri sera squadra e dirigenza al completo sono state a cena a casa del patriarca, mangiando cibo cinese servito da cuochi in livrea. Ma l’estate interista la piega che doveva prendere l’ha presa dopo pranzo in hotel, nella lunga riunione cui hanno partecipato Zhang figlio — il presidente — gli ad Marotta e Antonello, il ds Ausilio, Oriali e Conte, al quale è stato spiegato che si farà molto ma che non si può fare proprio tutto. I vincoli limitano Suning, che solo a guardarlo dà un’idea di illimitatezza".
(Fonte: la Repubblica)
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