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La difficile situazione finanziaria dell'Inter ha fra i principali responsabili la proprietà stessa, ovvero Suning. Lo scrive Repubblica che, attaccando duramente i dirigenti cinesi per le operazioni di mercato portate avanti in collaborazione con il potente agente Kia Joorabchian (Gabigol e Joao Mario, per un totale di 83 milioni di euro), ha definito "scellerata" la gestione economiche della stessa Suning:
"Intanto bisogna ricordare che Suning ora ammonisce sui tagli ma a questo caos ha ben contribuito, con la gestione scellerata di quei primi 20 giorni di agosto ’16 che sconvolsero l’Inter. In quei giorni Roberto Mancini, dopo gli otto mesi più oscuri e misteriosi della sua carriera, decide di dimettersi; il presidente Thohir riesce a centrare il palo nel deserto, alla Wile Coyote, ingaggiando l’alieno De Boer; nel frattempo Kia Joorabchian, l’agente internazionale cui Suning ha con scelta sagace affidato il mercato, si fa gli affari suoi facendo spendere all’Inter 83 mln per giocatori che orbitano nei suoi interessi: si tratta di Joao Mario (45 mln + 4 di commissioni) e Gabigol (30+4). Circa il 30% di quel denaro va fuori dal calcio, tra fondi di investimento e intermediari. Ma Joao Mario è sopravvalutato, infatti l’Inter fatica a venderlo, tra l’altro per fare plusvalenza dovrebbe cederlo almeno a 36 mln; Gabigol si rivela addirittura una macchietta (...). Insomma Suning impone tagli, ma finora è stata sciagurata nella gestione tecnica (...). Magari potrebbero imparare dalla Lazio, che spese gli stessi soldi di Gabigol per acquistare De Vrij (7 mln) Immobile (8.5), Milinkovic (13.5), Luis Alberto (4), e con una rosa dal valore di 100 mln gode di infinita salute, economica e tecnica, rispetto all’Inter cinese, impoverita, spolpata, autolesionista, chissà con quale futuro, davvero".
(Fonte: la Repubblica)
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