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Repubblica – Tavecchio dà  al via alla riforme: Serie A con 18 squadre e rose da 25

Ci siamo. «Da oggi apriamo la stagione delle riforme»: un mese, e un giorno dopo la sua elezione, Carlo Tavecchio annuncia che «entro un triennio la serie A scenderà a 18 squadre, la B a 18-20 e poi scendere il più possibile in Lega Pro...

Francesco Parrone

Ci siamo. «Da oggi apriamo la stagione delle riforme»: un mese, e un giorno dopo la sua elezione, Carlo Tavecchio annuncia che «entro un triennio la serie A scenderà a 18 squadre, la B a 18-20 e poi scendere il più possibile in Lega Pro (forse 40?, ndr). Questa è la madre di tutte le battaglie. In Germania ci sono solo 54 club professionistici». Non solo: affiancato dal consigliere con delega alle riforme Claudio Lotito, il presidente della Figc spiega che dal prossimo anno inizia anche il percorso di riduzione delle rose in serie A. Ora sono 35-40: si scenderà gradualmente a 25, di cui quattro giovani cresciuti nel vivaio del club e quattro nel vivaio nazionale. Entro 2-3 anni, il processo sarà completato. «Contenimento dei costi e valorizzazione dei calciatori italiani che crescono nei vivai: questo il nostro traguardo, sul modello europeo. Metteremo le società in condizione di poter smaltire l'organico», annuncia il kingmaker Lotito (ma stavolta senza invasioni di campo). Previsto inoltre un financial fair play all'italiana con sanzioni ancora da stabilire, obbligo di aver saldato i debiti di mercato estero per iscriversi al campionato e curriculum adeguato, sul modello Premier League, per i nuovi extracomunitari: quello che Tavecchio aveva tentato di dire quello sciagurato venerdì. 

Inoltre, finalmente, spazio anche alle ragazze: i club di A sono vivamente pregati di dotarsi di una squadra femminile (la Fiorentina ha dato il buon esempio) per fare un campionato a 12 di buon livello. «Siamo davvero indietro», ricorda il presidente. I tifosi dell'Inter intanto hanno chiesto di riaprire la curva Nord, chiusa dal giudice per la gara casalinga col Sassuolo dopo i cori contro Napoli della passata stagione: ma l'interista Tavecchio replica alla Lotito, «dura lex, sed lex: io non posso fare niente». Si completa intanto la “squadra” della Figc: Michele Uva è il nuovo direttore generale, prende il posto di Antonello Valentini. Malagò ringrazia Uva: «ottimo dg (di Coni Servizi, ndr), non sarà sostituito». Le altre nomine (Abodi, Gravina, Butti, Teotino, Perrotta, eccetera) più avanti. Tavecchio ha tempo due anni e mezzo per cancellare quella gaffe. E Lotito spegne la polemica azzurra replicando così a Malagò: «Io non devo riflettere su nulla». Caso chiuso? Speriamo.