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Repubblica – Thohir scherza su Touré ma Inter mai così male dal 1992. E Mancio…

Francesco Parrone

Gattopardianamente, cinque mesi e un intero girone di campionato sono trascorsi senza che all’Inter le cose siano cambiate granché, pur essendo cambiate moltissimo. Il Mancio doppia stasera la boa delle sue prime 19 partite: era arrivato in...

Gattopardianamente, cinque mesi e un intero girone di campionato sono trascorsi senza che all’Inter le cose siano cambiate granché, pur essendo cambiate moltissimo. Il Mancio doppia stasera la boa delle sue prime 19 partite: era arrivato in sostituzione di Mazzarri dopo Inter-Verona 2-2 (9 novembre 2014) e oggi eccolo affrontare proprio l’Hellas, che è a un passo dalla salvezza. Nel frattempo non si sono registrati miglioramenti sul piano dei risultati, anzi, e ormai nel club tutti pensano al campionato che verrà e alle coppe che non si giocheranno. Mancini prepara l’uditorio e i tifosi: «Se rimarremo fuori dalle coppe non sarà un dramma. Credo si possa tornare competitivi».

Credere, sperare e attendere, altro non c’è da fare: si guarda al rafforzamento estivo, che però è complicato da un bilancio più che allarmante, anche se i media continuano ad accostare all’Inter nomi fantacalcistici, visti i costi insostenibili di certi cartellini e di certi ingaggi, mentre si parla pochissimo delle inevitabili e dolorose cessioni che si dovranno effettuare per poter sopravvivere. E mentre Thohir da Jakarta scherza per radio con un tifoso («Mi dice di tenere Kovacic? Allora vuole anche Yaya Tourè?»), il presente e i fatti, cioè le uniche cose che contano, dicono che la squadra non ha reagito neppure alle stimolazioni del Mancio e l’orrido pareggio col Parma ne è stata la prova definitiva. 

Il tecnico è un po’ rassegnato: «Il nostro è un percorso di sofferenza in cui alterniamo partite ottime ad altre pessime. Ci servono caparbietà e voglia di vincere». Proprio quelle che sono mancate, di colpo, negli ultimi due mesetti, quelli della caduta delle illusioni: l’Inter non vince da Cagliari (23 febbraio) e nel frattempo ha perso per strada l’Europa League e molte partite (4 nelle ultime 7), insomma è in caduta libera. Gli statistici elencano altre disgrazie: appena 9 gare vinte su 29, peggio solo nel 1992; la media punti di Mancini è di 1.22, quella di Mazzarri 1.45; i punti di distanza dal terzo posto sono 17, quelli dal terz’ultimo 16.

In questo terribile contesto bisogna pensare solo a terminare con dignità le ultime 9 gare, insomma a limitare i danni. Sarà per questo, tenuto conto che il Verona ha in fondo solo 5 punti in meno dell’Inter e che schiera Toni (9 degli ultimi 13 gol Hellas sono suoi) contro una difesa sempre barcollante, che Mancini medita di tornare alla mazzarriana difesa a 3. Si stava meglio quando si stava peggio, dunque? Di sicuro il Mancio non pensava fosse così dura. E lui è il primo a non vedere l’ora che la tortura finisca, e spera che a giugno si possa riazzerare tutto.