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Repubblica – Torna Pazza Inter ma Mazzarri pensa al patto. In attacco ci sarà …

Non solo schemi, inserimenti degli esterni e difesa a tre. L’Inter di Mazzarri riparte da un patto stretto nello spogliatoio dopo il mercato. «Voglio un gruppo solido che dia l’anima in campo», ha detto Mazzarri che come da tradizione ha...

Francesco Parrone

Non solo schemi, inserimenti degli esterni e difesa a tre. L’Inter di Mazzarri riparte da un patto stretto nello spogliatoio dopo il mercato. «Voglio un gruppo solido che dia l’anima in campo», ha detto Mazzarri che come da tradizione ha fatto svolgere a San Siro la rifinitura del debutto casalingo in campionato. Di fronte ci sarà il Sassuolo che proverà il colpaccio sulle ali del periodo d’oro del suo uomo simbolo Zaza. Al termine dell’allenamento è stato proprio Mazzarri a infortunarsi scivolando sulla scaletta che porta dal campo agli spogliatoi: frattura al metacarpo della mano sinistra. Ma oggi il tecnico toscano sarà regolarmente in panchina per osservare gli effetti dell’intensa opera di motivazione delle ultime due settimane. Mazzarri ha caricato i calciatori con una serie di discorsi individuali.

In ogni conversazione una promessa: la fascia da capitano da onorare al meglio per Ranocchia, il riscatto dopo la cessione sfumata per Guarin, la consacrazione per Icardi e Kovacic. Il minimo comune denominatore è un collettivo che non si arrenda mai. «Rispetto al pareggio col Torino vorrei vedere ritmi più alti. Qualcuno dice che non oso, ma uso tanti giocatori offensivi». Oggi in attacco Icardi e uno tra Osvaldo e Palacio (favorito l’ex juventino). Guarin verso la panchina, ma l’obiettivo è farlo tornare protagonista: «La sua storia all’Inter inizia adesso», racconta Mazzarri. Oggi attesi 35.000 spettatori. Sarebbero stati più di 40.000 senza la squalifica della curva nord che sconta il secondo e ultimo turno di stop per i cori della scorsa stagione contro Napoli e Balotelli. Tornerà a suonare l’inno “Pazza Inter” dopo l’accordo sui diritti con Rosita Celentano. Mazzarri però non impazzisce per le stravaganze calcistiche. Meglio la determinazione collettiva sancita nel “patto di settembre” sui campi della Pinetina.