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Repubblica – Tutti gli occhi su Balotelli. Naga a caccia di El Shaarawy…

I romantici dicono che il derby è sempre questione di cuore. I cinici, invece, lo derubricano a questione di soldi. Stavolta è probabile che abbiano ragione gli uni e gli altri, davanti al derby milanese numero 159 in campionato. Hanno...

Francesco Parrone

I romantici dicono che il derby è sempre questione di cuore. I cinici, invece, lo derubricano a questione di soldi. Stavolta è probabile che abbiano ragione gli uni e gli altri, davanti al derby milanese numero 159 in campionato. Hanno ragione i ragazzi che si accapigliano su Balotelli ex interista - neomilanista con la stessa foga dei loro nonni ai tempi del transfuga Meazza e dei loro padri per la sfida Rivera-Mazzola. E hanno ragione i prosaici revisori dei conti del nuovo calcio, che dimostrano come la partecipazione alla Champions League sia diventata assai più vitale, per un grande club, di certe vittorie in fondo platoniche. In effetti stasera, in uno stadio pieno che il meteo prevede avvolto da una sottile nevicata, tutti guarderanno Balotelli, per capire se verrà provocato dai tifosi un tempo amici e dagli avversari un tempo compagni e se saprà essere protagonista soltanto per come gioca. 

Ma tutti guarderanno anche alle conseguenze del risultato sulla classifica, perché in ballo attualmente c’è il terzo posto della zona Champions, che al Milan in questa stagione è già valsa una quarantina di milioni di euro di introiti complessivi,per il solo ingresso negli ottavi di finale. In poco più di un mese e mezzo le posizioni si sono capovolte. Il Milan è fresco di sorramaldo trionfo sul Cluj, il clima non è esattamente di contentezza. Per questo Allegri incassa gli intoppi con più noncuranza di Stramaccioni: avere perso Milito per l’intera stagione non è proprio la stessa cosa. Le strategie tattiche non sembrano nascoste. Il Milan lucida l’attacco a tre creste, con Boateng (più dell’acciaccato Niang) e El Shaarawy ai lati di Balotelli, e l’Inter si affida alla forza e al dinamismo di Guarin, trequartista alle spalle di Palacio, il che postula almeno in teoria la rinuncia a Cassano, l’altro ex carico di rancore. La mossa scacchistica, però, è lo spostamento di Nagatomo a destra, in quanto più indicato di Zanetti, per la sua rapidità, a inseguire lo scattista El Shaarawy. Va in scena, infine, il primo derby elettorale della storia: oggi si vota. E non c’è dubbio che l’exit poll di San Siro sia quello che crea meno ansia al candidato Berlusconi.