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Repubblica – Un Thohir meno sorridente chiede tempo ai tifosi…

Erick Thohir chiede pazienza ai tifosi dell’Inter dopo le due sconfitte con Lazio e Udinese. Servirà tempo per rivedere la squadra al vertice: «Il progetto per ricostruire ha bisogno di due o tre anni. Quindi questo è un periodo di...

Francesco Parrone

Erick Thohir chiede pazienza ai tifosi dell’Inter dopo le due sconfitte con Lazio e Udinese. Servirà tempo per rivedere la squadra al vertice: «Il progetto per ricostruire ha bisogno di due o tre anni. Quindi questo è un periodo di transizione per arrivare ad avere la miglior Inter. Non sono Superman, non posso cambiare in sessanta giorni», ha detto il nuovo presidente nerazzurro da Giacarta a Inter Channel. Il tycoon indonesiano è apparso meno sorridente rispetto alle precedenti uscite italiane. È il segno che i risultati non entusiasmanti di questi due mesi stanno alimentando qualche preoccupazione.

«Vogliamo risanare l’Inter, aprirci al mercato internazionale e accompagnare la squadra in questo periodo di transizione. Ci vorrà tempo per farlo. I risultati arriveranno ma non in soli sessanta giorni». Il frequente uso del termine “transizione” rimanda al concetto di “cantiere aperto” al quale aveva fatto riferimento Mazzarri dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia («È l’allenatore perfetto per questa Inter», assicura Thohir). Il tecnico toscano si sentirà meno solo nel delimitare i confini delle possibilità attuali della formazione nerazzurra. Ieri tutta la società ha voluto essere vicina alla squadra: Moratti padre e figlio e il dt Marco Branca hanno pranzato alla Pinetina (oggi rifinitura in vista della partita col Chievo domani sera a San Siro).

Thohir, che tornerà a Milano alla fine di ogni mese e che si è detto favorevole a giocare alcune partite della serie A in Asia, ha ribadito che gli acquisti di gennaio saranno estremamente mirati: «Non siamo interessati a giocatori che non sarebbero necessari per il futuro dell’Inter». Poche concessioni alle proteste arbitrali per i mancati rigori delle ultime uscite: «Bisogna fidarsi dell’esperienza degli arbitri italiani. Voglio credere al fatto che siano leali con tutte le squadre». Più deciso Milito: «Giovedì su di me c’era un rigore nettissimo – si lamenta a Sky Sport – mi sembra una situazione strana che non ce ne fischino uno da così tanto tempo».