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L'ex Cagliari era diventato un vero nome nella short list degli Skyblues solo dopo la partita dell'Ataturk. Txiki Begiristain aveva già avuto qualche colloquio per capirne la situazione prima di giugno 2023, ma senza l'intenzione di affondare. Un'idea che persisteva anche nel pomeriggio precedente alla finale, perché i dubbi erano dovuti all'adattamento al modulo di Guardiola.
Salvo poi cambiare completamente idea dopo la partita, causa prestazione maiuscola. Via Gundogan, finito al Barcellona e tornato pochi giorni fa, se avesse salutato anche Bernardo Silva - il Paris Saint Germain aveva offerto 70 milioni ad agosto, il City ne voleva circa 100. Impossibile trovare una via d'uscita - ecco che Barella sarebbe stato il primissimo obiettivo. Con caratteristiche differenti rispetto al portoghese, questo è evidente, ma con un'intensità da campionato inglese e l'idea di poter essere un equilibratore fra palleggio e recupero palla. Una sorta di unicum tattico in stile Haaland nel gioco di Pep.
In quell'estate quasi tutti avevano chiesto informazioni, dal Liverpool al Bayern Monaco, ma l'idea di rimanere all'Inter (a meno che la dirigenza avesse chiesto espressamente un sacrificio in direzione top club) era predominante. Barella sta bene a Milano e non ha intenzione di salutare, come confermato dal rinnovo degli scorsi mesi.
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