I citizens avevano messo gli occhi sul centrocampista nerazzurro ma non è mai arrivato l'affondo
Ieri sera è stato il migliore in campo. Non soltanto sulla sponda nerazzurra, perché Nicolò Barella ha giganteggiato contro i più accreditati alla lotta della Champions League insieme al Real Madrid. Il Corriere dello Sport ne approfitta per raccontare un retroscena. Questo il racconto, tornando con la mente a un po' di tempo fa:
"Poco più di un anno e tre mesi fa, Nicolò Barella aveva stregato Josep Guardiola. La finale di Istanbul era stata il miglior sponsor possibile presso l'allenatore più vincente del mondo, quando Rodri aveva cambiato la storia della Champions regalandola per la prima volta al Manchester City, sebbene la prova dell'Inter fosse più che sufficiente, quasi migliore.
L'ex Cagliari era diventato un vero nome nella short list degli Skyblues solo dopo la partita dell'Ataturk. Txiki Begiristain aveva già avuto qualche colloquio per capirne la situazione prima di giugno 2023, ma senza l'intenzione di affondare. Un'idea che persisteva anche nel pomeriggio precedente alla finale, perché i dubbi erano dovuti all'adattamento al modulo di Guardiola.
Salvo poi cambiare completamente idea dopo la partita, causa prestazione maiuscola. Via Gundogan, finito al Barcellona e tornato pochi giorni fa, se avesse salutato anche Bernardo Silva - il Paris Saint Germain aveva offerto 70 milioni ad agosto, il City ne voleva circa 100. Impossibile trovare una via d'uscita - ecco che Barella sarebbe stato il primissimo obiettivo. Con caratteristiche differenti rispetto al portoghese, questo è evidente, ma con un'intensità da campionato inglese e l'idea di poter essere un equilibratore fra palleggio e recupero palla. Una sorta di unicum tattico in stile Haaland nel gioco di Pep.