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Intervistato da TMW Radio, Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, è tornato sulle sue dichiarazioni rilasciate ieri nella conferenza stampa dal Dipartimento della Protezione Civile. Il noto epidemiologo, infatti, si era espresso contrario alla ripresa del campionato. Ecco le sue parole:
CONTAGI ZERO? IMPOSSIBILE - "Contagi zero non è possibile. I casi che vediamo sono una percentuale minima delle infezioni. Molti sono asintomatici e con pochi sintomi. Ora vediamo casi che risalgono a 15-20 giorni fa e per questo li vediamo scendere ancora lentamente. Probabilmente nei prossimi giorni dovremmo vedere un calo più deciso. E' un virus che continua a circolare e arrivare a contagi zero è impossibile. In Cina hanno adottato soluzioni drastiche che hanno bloccato l'epidemia. Noi abbiamo preso delle decisioni che hanno arginato il virus. Dobbiamo convivere, cercando di non farlo correre troppo".
CONTAGIO DI RITORNO - "Prima di tutto dobbiamo abbattere questo. Il contagio di ritorno è possibile, finché continua a circolare. Se raggiungiamo il 10% della Lombardia di positivi, è tanto".
FASE DUE - "Qualcosa è stato deciso. C'è una Fase 2, a cui si guarda con trepidazione adesso. Bisognerà riavviare le attività produttive, dall'altro lato la gente scalpita ma teniamo conto che il virus resta lì e può tornare a circolare velocemente. E' questo che mina l'economia e la libertà delle persone, non gli scienziati. Possiamo anche ricominciare, ma sapendo che si dovrà convivere con la preoccupazione di questo virus che ancora c'è".
VACCINO - "Ci sono già in sperimentazione umana, ce ne sono altri in fase di studio. Speriamo bene, dobbiamo capire come funzioneranno. Ci vorranno alcuni mesi per vederli in circolazione, entro fine anno magari".
CAMPIONATO - "Diaconale ha preso sul serio una battuta (ride, ndr). Sapendo quello che avrebbe detto Diaconale qualche ora dopo non avrei fatto quella battuta. Più avanti si può valutare una riapertura a porte chiuse. Siamo ancora nella Fase 1, poi sarà da valutare se ci saranno le condizioni. Il problema è che è molto complicato a pensare a dei controlli. Dovrebbero effettuare dei tamponi e servirebbe un protocollo molto stretto. La vedo dura attuarlo, ma è da valutare. Sarà una decisione difficile. Non siamo noi a decidere la riapertura dopo il 3 maggio. Noi possiamo dare solo delle indicazioni su come comportarsi".
(Fonte: TMW Radio)
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