Ribery: “Quando smetto? Non lo so. 11 anni di Bayern, orgoglioso. Ce l’avevano con me…”

Il giocatore del Bayern Monaco ha parlato del suo futuro ai microfoni di Spox

Franck Ribery indossa la maglia del Bayern Monaco dal 2007. L'anno prossimo scadrà il suo contratto, ma il giocatore ha davvero intenzione di smettere? Il francese ne ha parlato proprio ai microfoni di Spox: "Non so dirlo con esattezza. Lo deciderà il mio corpo, fino a quando va. Al momento però mi sento veramente bene, così che riesco ad immaginarmi di giocare ancora due o tre anni. All'inizio della mia carriera ero un po' superficiale e mi riscaldavo solo in parte, per questo i fisioterapisti ce l'avevano un po' con me. Alla mia età è una cosa che non si può più fare. Ho notato quanto bene mi faccia, se faccio la preparazione al completo."

10 anni di Bayern Monaco - "E' una cosa che mi rende molto orgoglioso. Sono all'undicesimo anno e so molto bene che cosa ha fatto questo club per me. Ma so anche che qui tutti sanno che cosa ho dato al Bayern. Non solo sul campo. Io vivo per il Bayern. E' una famiglia per me ed è il motivo per il quale io mi sento così bene qui. Dove mi vedo tra dieci anni? Magari in ufficio con Uli (Hoeness)".

Il rapporto con il presidente Uli Hoeneß - "Uli mi conosce molto bene. Sa come funziono. Lui sa che amo il club e che do sempre tutto per il Bayern. Per me è semplicemente qualcosa di speciale quando mi trovo per un caffè con Uli e ci intratteniamo. Non parliamo neanche sempre di calcio, ma anche di cose molto normali. Conta molto per me."

Le follie del mercato - "Il calciomercato è cambiato completamente. Credo che dovremmo concentrarci di più sulle cose essenziali e mettere al primo posto il divertimento in campo. Sapevo ai tempi che il Bayern aveva speso molto per prendermi, ma quando vado in campo i soldi non mi interessano. Lì voglio semplicemente divertirmi e possibilmente avere spesso la palla. E vincere naturalmente."

Arrabbiato per la sostituzione contro l'Anderlecht?"Quando scendo in campo voglio divertirmi, giocare bene e tornare a casa dalla mia famiglia con la sensazione della vittoria. Allora sono felice. Se gioco male e perdiamo sono decisamente arrabbiato. E questa cosa rimarrà così per sempre."