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Ricordate l'"Operazione Fuorigioco", l'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli che portò al sequestro di beni per milioni di beni a giocatori, procuratori e società (come Milan e Napoli) per presunte irregolarità nel tesseramento di giocatori. Tra i nomi coinvolti, ricordiamo oltre a quelli di Adriano Galliani e Aurelio De Laurentiis, l'ex attaccante del Paris Saint Saint-Germain ora all'Hebei Ezequiel Lavezzi e Antonio Nocerino, oltre al procuratore Alessandro Moggi. Le irregolarità vertevano sul rapporto tra giocatori, società e procuratori: il sospetto è che molti procuratori simulassero prestazioni da intermediari lavorando per le società (che pagavano ammortizzando i costi), quando in verità le prestazioni erano a vantaggio esclusivo dei propri assistiti. Taluni di loro, secondo gli inquirenti, avrebbero addirittura evaso il fisco non dichiarando in Italia. Ma come ogni affare all'italiana che si rispetti tutto pare destinato a finire nel nulla e dissolversi come neve al sole. Tra i 64 accusati, parecchi hanno già fatto ricorso per il dissequestro dei beni (per un totale di 12 milioni di euro circa). Ad Alejandro Mazzoni, agente di Lavezzi, sono stati restituiti beni per oltre 400mila euro. Idem all'ex direttore sportivo della Juventus Alessio Secco, che ha riottenuto parte dei beni sequestrati. L'unico sfortunato è Alessandro Moggi, che non ha ottenuto il dissequestro dei beni nonostante Nocerino abbia dimostrato tramite fattura il pagamento realmente avvenuto al procuratore.
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