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L'Inter ha fatto ricorso in merito alla squalifica di Romelu Lukaku in Coppa Italia. "Il club nerazzurro vuole portare avanti il caso facendo leva sul referto dell’arbitro, in cui la seconda ammonizione è ricondotta espressamente all’esultanza e non sotto la casistica più ampia di comportamento non regolamentare. Appurati gli insulti razzisti e gli ululati piovuti dalla curva bianconera, per la difesa non c’era alcun intento provocatorio, a maggior ragione trattandosi di un’esultanza che la punta belga aveva scelto in precedenza con la maglia del Belgio e ripetuto a Lisbona in Champions dopo il raddoppio. Ovviamente senza ricevere alcun giallo", ribadisce il Corriere dello Sport.
La società considera anche la componente politica della vicenda. "Una possibile accettazione del ricorso (oltre a riabilitare Lukaku per il match di ritorno) viene vista come un’opportunità per i vertici del calcio italiano di dare un chiaro segnale nella lotta contro il razzismo. A maggior ragione dopo la sospensione ottenuta dalla Juve verso il provvedimento di chiusura della curva, nonostante dal referto arbitrale emerga come il giocatore sia stato insultato in almeno tre momenti diversi del match, con l’apice raggiunto una volta trasformato il rigore ed esultato a pochi metri dai tifosi di casa. Per l’Inter gli appigli evidenti dal punto di vista giuridico sono pochi, ma tra le argomentazioni ci sarà il precedente legato all’annullamento della squalifica di Sulley Muntari, che in un Cagliari-Pescara venne espulso per doppia ammonizione, la prima per proteste e la seconda per aver lasciato il campo a seguito degli ululati razzisti", conferma il quotidiano.
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