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"Il risultato va strettissimo alla squadra di Inzaghi, lucida anche ad evitare la beffa finale, spesso in agguato in serate così. Ma è un avviso ai naviganti. Se è vero come dice prima della partita l’a.d. Marotta che «il campionato è la competizione più importante, perché la seconda stella sarebbe storica», questa squadra ha comunque voglia di sentirsi ancora grande anche in Europa".
"Inzaghi prepara ancora una partita di attesa intelligente, ma ogni ripartenza, da potenziale capolavoro, si trasforma in una crosta a causa di pennellate frettolose, imprecise, con Dimarco, Calhanoglu e Barella che pasticciano sulla tavolozza. Quella di Sommer su Aursnes invece arriva attorno al 20’ ed è una piccola rivincita per lo svizzero, che nella stessa porta aveva bucato il tiro di Bajrami del Sassuolo. L’Inter è brava a mettere le tende nella metà campo avversaria, ad alzare il pressing, a vincere i duelli: la mira va sistemata, certo, ma tutto il resto è al suo posto".
(Corriere della Sera)
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