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L'ex bomber di Cagliari e Italia Gigi Riva, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della scomparsa di Pelé e del suo ricordo del brasiliano:
«Il controllo di palla, il colpo di testa, l’inventiva, insomma tutto. Sì, perché lui aveva proprio tutto, impossibile trovargli un difetto».
«Non bisognava scoprire Pelé in quella partita. E’ vero, ha segnato un bellissimo gol di testa che è passato alla storia. Noi, però, quel giorno non c’eravamo, perché ci sentivamo cotti mentalmente e fisicamente dopo la famosa semifinale vinta 4-3 ai tempi supplementari contro la Germania Ovest».
«Purtroppo era impossibile, sarebbe stato troppo bello».
«Purtroppo no e confesso che mi è sempre dispiaciuto non rivederlo più, perché sarebbe stato bello tornare a parlare con lui come due vecchi amici che si ritrovano dopo tanti anni. Ma forse proprio per questo mi rimane quel bellissimo ricordo del nostro primo incontro qui a Cagliari, alla fine del quale mi regalò la sua maglia gialla del Brasile con il numero 10 che mio figlio Nicola ha ritrovato proprio ieri in un armadio».
«Penso proprio di sì, perché fino a mezz’ora dalla fine eravamo sull’1-1 e sono convinto che se non fossimo arrivati cotti, dopo quella semifinale con i tedeschi, ce la saremmo potuta giocare con il Brasile. In fondo è quello il rimpianto più grosso della mia carriera e se potessi rigiocare una partita rigiocherei proprio quella. Anche se alla fine, con qualsiasi risultato, Pelé rimarrebbe comunque il più grande, davanti a tutti noi. E per questo sarà impossibile dimenticarlo».
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