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Rivera: “Ritiro Zanetti? Prima o poi doveva succedere. E’ normale…”

Le bandiere hanno colori definitivi. Rosso e nero. Nero e azzurro. Milano ha tre tinte e due sponde, dove Gianni Rivera è simbolo di una parte della città e di un’epoca del calcio italiano. I Guelfi del Milan dell’Abatino e i...

Francesco Parrone

Le bandiere hanno colori definitivi. Rosso e nero. Nero e azzurro. Milano ha tre tinte e due sponde, dove Gianni Rivera è simbolo di una parte della città e di un'epoca del calcio italiano. I Guelfi del Milan dell'Abatino e i Ghibellini dell'Inter di Sandro Mazzola. Bandiere del passato, di un calcio che fu, un passato che ritorna in quanto a storie di cuore e d'amore anche oggi con il nome ed il cognome di Javier Zanetti. Che ha annunciato ufficialmente il suo ritiro e che Tuttomercatoweb.com ha raccolto proprio con Rivera. Sull'altra sponda del Naviglio. "Tutti prima o poi smettono: è capitato a tutti. C'è chi regge di più, chi di meno. Il calcio è un'attività che non ti consente di arrivare lontano, è nelle cose".

Quel che è strano è che le bandiere ci siano anche oggi."Quelli che durano così tanto non sono molti, è sempre stato così. Adesso è sempre più difficile che un calciatore stia tanto tempo nella stessa squadra. Sono sempre di meno, ma anche nel passato non succedeva spesso".