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Rivista Undici – Karamoh, rispetto a Candreva ha un repertorio più vasto. Il francese…

Focus della rivista sulla prestazione del francese nerazzurro contro il Bologna

Sabine Bertagna

L’Inter contro il Bologna ha conquistato finalmente i tre punti, anche grazie alle fiammate del giovane Yann Karamoh. Con il suo inserimento Luciano Spalletti cercava di dare imprevedibilità e freschezza a una squadra che era diventata stanca e monocorde. Missione compiuta, perché il diciannovenne francese non solo ha segnato il gol del definitivo 2-1 con un bel sinistro da fuori area, ma ha dato quella sterzata che serviva all’attacco nerazzurro: la sua partita parla di 4 tiri, il 93 per cento di passaggi riusciti e 7 dribbling.

Karamoh e il decision making - Più dei numeri, però, il contributo di Karamoh è stato quello che Spalletti si aspettava: tanto movimento, sia incontro alla palla sia in profondità, con i marcatori del Bologna sempre sotto stress. Il francese, in particolare, ha mostrato una certa maturità nel decision making, facendo vedere già una discreta confidenza con i compagni. Più che il gol personale, che ha evidenziato le qualità palla al piede – e anche con il tiro – dell’ex Caen, è la rete dell’1-0 interista che rende merito all’intelligenza di Karamoh: premiato da un compagno nella ricerca alla profondità, ha atteso saggiamente l’inserimento di Brozovic – che poi servirà il pallone per la deviazione vincente di Éder – invece di provare la complicata azione personale. Rispetto a Candreva, che nel sistema nerazzurro cerca fin con troppa insistenza il fondo, Karamoh ha messo in luce un repertorio più vasto, senza canovacci fissi, con anche un’apprezzabile applicazione difensiva.

(Rivista Undici)

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