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Dopo la sconfitta con la Lazio all'Olimpico, l'Inter ha cambiato marcia e non ha più commesso passi falsi. Sette vittorie e due pareggi con 26 gol all'attivo e 4 al passivo, una marcia incredibile per la truppa di Inzaghi.
"Buona parte del merito di questa impennata di rendimento va data al tecnico di Piacenza che non ha perso la calma né tanto meno la lucidità. Credeva nella rivoluzione "giochista" dopo la tattica... difesa bassa e contropiede risultata vincente nella seconda stagione di Conte. Se Simone si fosse snaturato, probabilmente l'Inter adesso non sarebbe in testa alla classifica e in corsa per la seconda stella. Il gruppo, che ha capito di essere comunque sulla strada giusta a dispetto di qualche punto lasciato per strada. Ha continuato a credere nel palleggio, nel pressing e nella linea a tre alta chiesti da Inzaghi e così si è creata quell'alchimia che ha consentito a tutti, compresi Dumfries, Ranocchia, D'Ambrosio e Sanchez di essere importanti. Ora l'Inter funziona come un orologio svizzero e neppure tre mesi dopo quel 3-1 all'Olimpico, ha certezze granitiche e tutto un altro morale", si legge su Tuttosport.
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