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Rivoluzione Thohir: le sei domande e le sei risposte de La Stampa…

Francesco Parrone

In un calcio italiano malato di scarsa redditività, la mossa di Massimo Moratti di cedere il 70% della sua Inter a un magnate asiatico come Erick Thohir è l’esperimento di una medicina ancora sconosciuta nel nostro calcio: l’espansione...

In un calcio italiano malato di scarsa redditività, la mossa di Massimo Moratti di cedere il 70% della sua Inter a un magnate asiatico come Erick Thohir è l’esperimento di una medicina ancora sconosciuta nel nostro calcio: l'espansione in Asia. Puntare troppo sui diritti tv e molto poco sugli altri aspetti commerciali è stato fin qui , secondo gli analisti, proprio il punto debole del nostro campionato. Con la scommessa su Thohir, Moratti - con le dovute cautele messe nero su bianco nel contratto - apre la via verso un Oriente affascinato dal pallone e dai suoi marchi. Anche se indebitati e in perdita.

Cosa cambia all’Inter con l’accordotra Moratti e Thohir?La società subirà una rivoluzione a cominciare dal proprio governo. Il consiglio di amministrazione diventerà più snello, da 14 componenti passerà a 7. Quattro saranno indonesiani espressione della società con cui Erick Thohir insieme a Rosan Roeslani, Handy Soetedjo e la famiglia Bakrie compreranno il 70% della squadra. Tre invece saranno ancora espressione della famiglia Moratti, con lo stesso patron Massimo e il figlio AngeloMario che probabilmente sarà vicepresidente. Il terzo posto potrebbe invece essere occupato dall’uomo di fiducia di Moratti in materia di conti, Rinaldo Ghelfi. Resta possibile - ma data come meno probabile - una riconferma di Marco Tronchetti Provera, amico diMoratti e numero uno di Pirelli, che dell’Inter ha l’1,6%.

Dove interverrà subito il magnate indonesiano per la squadra milanese?Thohir ha pronto un piano di rinnovamento strutturale che nel giro di tre anni dovrebbe portare il club nerazzurro ad avere i conti in attivo. Una rivoluzione di ruoli che avverrà gradualmente. Le aree interessate al cambiamento sono quella tecnica, quella amministrative (Thomas W. Shereve sarà l’uomo dei conti) quella commerciale e l’area della comunicazione. Possibile anche l’inserimento in società di una donna, un’italiana con trascorsi nel mondo dello sport. 

Oltre ai dirigenti già presenti è stata individuata una figurache possa far da ponte con l’Indonesia?Per il settore tecnico l’uomo che raccoglie maggiori consensi è Leonardo reduce dall’esperienza di direttore sportivo al Paris Saint Germain. Mentre si cerca una figura che abbia un patrimonio di conoscenze in più settori come, per esempio, il direttore organizzativo in carica al Milan Umberto Gandini.

Cosa ha fatto Moratti per garantire una transizione ordinata?Ha messo a punto un patto parasociale, un accordo che stabilisce le regole di convivenza per i prossimi tre anni. Il magnate indonesiano dovrà garantire flussi di investimenti almeno pari a quelli degli ultimi tre anni. A presidio della qualità di tali investimenti i tre consiglieri targati Moratti avranno un diritto di veto. Potranno cioè fermare operazioni onerose (su giocatori ma non solo) non giudicate congrue per la società.

Il fatto che l’accordo duri tre anni, significa che al termine Moratti lascerà del tutto la società?Non necessariamente. Probabilmente dipenderà anche da come andrà la convivenza tra i due principali azionisti. 

Per il futuro si parla di una possibile quotazione a Giacarta. Quali vantaggi avrebbe?Succede che società si quotino in Borse estere. L’inglese Manchester United è quotato aWall Street. Tra le non calcistiche, Prada ha scelto Hong Kong. Il mercato asiatico spesso rende più semplice reperire capitali (sono economie in forte crescita, anche se a velocità inferiore rispetto agli ultimi anni). Inoltre la quotazione farebbe da volano agli aspetti commerciali legati al marchio dell’Inter e che Thohir punta a sviluppare, facendo leva sull’amore orientale per il calcio europeo.