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Rizzoli: “Mai avuto sudditanza, lo dimostra…l’Empoli. Moviola? No! E gli ex arbitri…”

L'arbitro dell'ultima finale dei Mondiali si difende alla Domenica Sportiva: "E posso mettere anche la mano sul fuoco per i colleghi"

Daniele Mari

"Mai avuta sudditanza psicologica, e parlo per me. Posso mettere anche la mano sul fuoco per i colleghi anche se poi puo' esserci un carattere piu' forte o meno".

Cosi' Nicola Rizzoli, l'arbitro dell'ultima finale dei Mondiali di calcio, ospite della Domenica Sportiva, risponde alla domanda se e' vero che in Italia i direttori di gara subiscono una certa sudditanza psicologica nei confronti delle squadre piu' importanti.

"A dimostrazione di cio' voglio dirvi che il presidente dell'Empoli dopo la partita contro la Fiorentina e' venuto a farci i complimenti perche' avremmo dimostrato di non avere sudditanza psicologica nei confronti di nessuno".

Sugli ex colleghi che commentano nei vari programmi televisivi le decisioni prese da quelli ancora in attivita', dice: "Fanno un lavoro pagato e il piu' delle volte cercano di creare polemiche. Per fortuna ultimamente vedo che invece cercano di spiegare le regole, che e' quello che in fondo sono chiamati a fare, Questo e' l'obiettivo migliore".

Sull'introduzione della tecnologia, Rizzoli non vuol sentire parlare di moviola in campo. "La moviola e' quello strumento che mette d'accordo il 50% delle persone e in disaccordo le altre 50, creando polemica" dice. "Io non vedo un arbitro simile ad un robot, piuttosto ad una persona che ci mette la passione, la propria parte umana. Dovra' avere un talento per trovarsi al posto giusto nel momento giusto e per farlo deve studiare, prepararsi a tutto quello che puo' fa un uomo, poi avra' anche una parte fallibile" afferma Rizzoli che per il derby di Torino, piu' che di scuse da parte sua per l'arbitraggio, preferisce parlare "non di una delle mie migliore prestazioni, perche' se uno non riconosce di non avere fatto bene e di poter migliorare ha un limite enorme".

(Ansa)

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