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Rizzoli: “Arbitri, nessun malcontento: si allenano da tempo. Ecco come funzionerà il Var”

Redazione1908

Le parole del disegnatore degli arbitri

"Noi siamo pronti per l'eventuale ripresa, restiamo in attesa del confronto del 28 col Governo. Appena sapremo esattamente le linee del protocollo da adottare applicheremo delle strategie di ripartenza. Per ora ci sono solo ipotesi, ma gli arbitri si stanno allenando da tempo". A dichiaralo è Nicola Rizzoli, ai microfoni di Sabato Sport su Rai Radio1, in relazione alla possibile ripartenza del campionato. "Se c'è malcontento da parte nostra? No, ci sono preoccupazioni, pensieri su alcuni argomenti da risolvere, attesa per capire come verranno affrontati vari step e quale sarà il modo migliore per ripartire in sicurezza, sapendo che bisognerà stare molto attenti. Noi arbitri abbiamo preoccupazioni diverse dalle società, perché abbiamo 80 persone che arrivano da diverse parti d'Italia e dovranno spostarsi: bisognerà stare attenti sui viaggi".

Il Var: "Abbiamo fatto un grosso sforzo per mettere in sicurezza tutto, quindi riusciremo a ripartire utilizzando la tecnologia. È chiaro che questo garantirà uniformità per il campionato. Nella stanza resteranno due arbitri, Var e Avar, e l'operatore, mentre solo la persona addetta a inviare le immagini alla regia sarà in un'altra sala. Quindi tre persone nella stessa sala, un maggiore distanziamento e poi anche plexigrass e l'utilizzo delle mascherine: auspichiamo che non ci sia alcun tipo di rischio".

Passo culturale:"C'è la possibilità di fare qualcosa di nuovo dopo questa emergenza: se capiamo che le proteste non servono e il rispetto e' fondamentale, potremo avere un grande beneficio. E' chiaro che le proteste, da sempre una delle cose più antipatiche da vedere, andranno gestire in modo diverso. Oggi bisogna avere un rispetto reciproco delle distanze e dunque quando non verranno rispettate bisognerà intervenire: questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l'arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante".

La regola dei 5 cambi: "Da un punto di vista tecnico non sta a me giudicare mentre a livello regolamentare è importante garantire che gli allenatori non utilizzino strategie per perdere tempo: per questo va mantenuta la possibilità di fare i cinque cambi in soli tre slot".

(Italpress)