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Cosa chiede in generale soprattutto ai suoi?
«Dobbiamo essere sempre molto attenti a prevenire certe situazioni fallose in campo e a prestare altrettanta attenzione a sanzionare chi sbaglia. Lavoriamo tanto sul coraggio di decidere, lo ripeto sempre ai ragazzi: abbiamo la tecnologia ma noi vogliamo una squadra arbitri che sia coraggiosa e decida senza aspettare l'aiuto da fuori. Bisogna essere decisionisti a 360°, non voglio vedere arbitri che aspettano la decisione da altri che non siano in campo».
Le polemiche della scorsa stagione sono dimenticate?
«Ci sono sempre state e bisogna saperle leggere, altrimenti non si può fare l'arbitro. Le polemiche ci saranno ancora, come ci saranno le situazioni. Le discussioni del passato ce le siamo messe alle spalle, l'anno scorso per quanto mi riguarda è già dieci anni fa. Siamo concentrati sul nuovo campionato».
Come gestirete le proteste in campo?
«Chiedo agli allenatori la maggiore collaborazione possibile perché sanzionare non mi fa impazzire. I capitani sono leader riconosciuti delle squadre e possono rapportarsi con l'arbitro: gli verranno spiegate le ragioni delle decisioni prese e non prese.
Cerchiamo di fare dei passi avanti e la via del dialogo resta la migliore. Ma se ci renderemo conto che, come accaduto in passato, non sarà percorribile, allora assumeremo provvedimenti anche più duri. Non vorrei arrivare a questo, ricerco collaborazione in tutte le componenti. Invito le panchine a comportarsi come nella seconda parte della stagione e non come nella prima, perché non vorremmo arrivare a sanzionare per poi ottenere».
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