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Rocchi: “Razzismo, Lukaku e Vlahovic casi differenti. Il belga non provocò, Massa…”

Le dichiarazioni rilasciate alla Milano Football Week del designatore Rocchi del nuovo presidente dell'AIA Pacifici

Arbitri protagonisti in occasione della Milano Football Week. Ospiti dell'evento Carlo Pacifici, nuovo presidente dell'Aia, il designatore Gianluca Rocchi, e Maria Sole Ferreri Caputi,

Il designatore ha parlato di razzismo e di cartellini gialli, come nel caso di Lukaku e Vlahovic:

"Le indicazioni che abbiamo dato agli arbitri giovedì è che un calciatore oggetto di razzismo non venga ammonito. Massa in quell'occasione non sapeva del pregresso, del gesto che Lukaku aveva già fatto per esultare, e per questo il giallo era giusto: pensava che fosse provocatorio, ma non lo era. Abbiamo dato l'indicazione di fermare la gara per uno o due minuti per dare un segnale chiaro contro il razzismo: la nostra categoria lo combatte e non siamo incoerenti. Nel caso di Vlahovic è stato fatto di tutto perché non fosse oggetto di razzismo, ma se Doveri lo rincorre e gli dice di non andare sotto la curva dell'Atalanta lui non lo deve fare, altrimenti diventi un provocatore. Dalla ragione, che Vlahovic ha totalmente, altrimenti passi dal torto. Abbiamo capito il problema del razzismo e lo interpreteremo nel modo giusto".

Un tema affrontato anche dal nuovo presidente dall'AIA Pacifici:

"Il giallo a Lukaku a Torino era formalmente corretto e lo ha scritto pure Gravina nella grazia al giocatore dell'Inter. L'Aia è contro il razzismo ed è vittima del razzismo perché la nostra associazione è multietnica. Il fenomeno del razzismo è da debellare con azioni concrete da parte di tutti, non solo degli arbitri, ma anche delle autorità dentro e fuori dal calcio". 

Spazio anche ad un tema delicato come quello delle interviste agli arbitri al termine delle partite:

"Bisogna però che ci sia un dialogo aperto, senza pregiudizi e senza attacchi. Così si può parlare anche la domenica, a caldo, dopo la fine degli incontri. Io ho paura dei pregiudizi: noi dobbiamo essere aperti alla collaborazione e al dialogo. C'è un progetto con la Federazione per incanalare correttamente la comunicazione. Sulle interviste degli arbitri a fine gara, sono sincero, sono scettico perché c'è l'adrenalina che scorre, ma durante la settimana sono possibilista. Bisogna evitare le ricostruzioni di episodi fantasiosi, dire la nostra senza filtri è importante".